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Reggio Calabria, Duomo - Cappella del Crocifisso. Foto turismo.reggiocal.it Arte sacra a Reggio Calabria
Splendida la Basilica Cattedrale dedicata al SS. Maria Assunta in Cielo. La chiesa ritrova la sua storia all'interno di quella più complessa della città, più volte danneggiata da eventi bellici e catastrofi naturali.
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Basilica Cattedrale Maria SS. Assunta in Cielo - Piazza Duomo

La Cattedrale intitolata a Maria SS. Assunta in Cielo, sorge nell'area centrale del Comune, precisamente di fronte piazza Duomo e fa parte della I Zona Pastorale di Reggio Centro.
La chiesa ritrova la sua storia all’interno di quella più complessa della città, più volte danneggiata da eventi bellici e catastrofi naturali.
Le origini della cattedrale si fanno risalire alla fondazione della chiesa da parte di San Paolo, che sostò a Reggio durante il viaggio che in catene lo portava da Cesare a Roma nel 56 d. C..

Atti 28,13
"...( ) ..Di qui, costeggiando, giungemmo a Reggio. Il giorno seguente si levò lo scirocco e così l'indomani arrivammo a Pozzuoli."Reggio Calabria, portale Cattedrale. Foto
turismo.reggiocal.it

Reggio è stata soggetta a diverse dominazioni, tra le quali quella bizantina che sottrasse la chiesa reggina al pontefice romano, ponendola sotto il patriarca di Costantinopoli, per poi proseguire con l'avvento dei normanni (1061), che l'hanno restituita all'antichità ecclesiastica romana, quindi lasciata ai greci l'antica cattedrale con il titolo di cattolica,  costruirono la cattedrale con tipologia a tre navate. Fu ricostruita e riconsacrata nel 1580 dall'arcivescovo Gaspare Ricciulli Del Fosso dopo un incendio dei turchi (1574) che si ripete nel 1594 e per questo subisce diversi interventi di restauro tra cui quello dell'arcivescovo Annibale D'Afflitto nel 1599, dell'arcivescovo Gaspare Creales nel 1665 e dell'arcivescovo Martino Ybanez Y Villanueva nel 1682. Furono realizzati ulteriori interventi di restauro dopo il terremoto dei 1783 dall'ingegnere Giovan Battista Mori fino ad arrivare all'altro terremoto dei 1908 che ne provocò notevoli danni e che ne conseguì la decisione di ricostruire integralmente l'edificio religioso adeguandosi al piano di ricostruzione della città.
 
La Cattedrale odierna su progetto iniziale dell'ingegnere P. Carmelo Umberto Angiolini e successivamente modificato dall'ingegnere Mariano Francesconi è stata consacrata nel 1928 dall'arcivescovo Mons. Carmelo Pujia. L’edificio realizzato in uno stile ove si mescolano motivi neoromanici e neogotici, presenta un impianto basilicale con tre navate interrotte da tre pseudo transetti alti quanto la navata centrale e terminati con abside poligonale per una lunghezza di 93 metri e larghezza di 26 metri rappresentando il più vasto edificio della regione. Sulla scalinata esterna si ergono due statue dello scultore Francesco Jerace, realizzate nel 1929, a sinistra e quella di San Paolo a destra quella di Santo Stefano di Nicea. Il portale a destra, che rappresenta la vita di San Paolo, è stato realizzato da Nunzio Bibbò, mentre quella a sinistra e dedicato alla Madonna della Consolazione ed è opera di Biagio Poidimani. Il portale centrale inaugurato in occasione del XXI  congresso eucaristico nazionale del 1988, e opera di Luigi Venturini, ed è dedicato a Maria SS. Assunta in cielo.

La navata centrale
è separata da quelle laterali da due file di colonne rivestite in marmo con base in pietra di trani con distanza diversa in corrispondenza dei transetti e lungo le navate laterali si aprono, al di sotto del presbiterio, otto cappelle contenenti beni mobili di notevole interesse storico-artistico. Mentre all’interno a sinistra dell’ingresso principale è murata a una epigrafe di Papa Paolo VI con la quale si eleva la chiesa a Basilica minore, mentre sulla destra un’altra epigrafe di Papa Giovanni Paolo II proclama San Paolo patrono principale e Santo Stefano di Nicea patrono secondario dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria. Sono custodite inoltre preziose opere d’arte come l’Altare Maggiore in bronzo, le tele ottocentesche del Crestadoro e del Minali, la cappella del Sacramento monumento barocco della città, edificata nel 1655 da Placido Brandamonte di Messina, mentre sull’altare si trova un pregevole olio su tela che raffigura il sacrificio di Melchisedeck, di Domenico Maroli (1665), nella Cappella di San Paolo è posta al centro una tela del pittore siciliano Carlo Maria Rinaldi, rappresentante la Consacrazione di Santo Stefano da Nicea e realizzata nel 1828. Davanti all’altare maggiore è collocata la Cattedra arcivescovile, opera di Alessandro Monteleone.

L’architettura
L’edificio realizzato in uno stile ove si mescolano motivi neoromanici e neogotici, presenta un impianto basilicale con tre navate interrotte da tre pseudo transetti alti quanto la navata centrale e terminati con absidi. In occasione del 50° anniversario della ricostruzione, nel 1978 è elevata a basilica minore. Sulla scalinata esterna si ergono due statue dello scultore Francesco Jerace, realizzate nel 1929, a sinistra e quella di San Paolo a destra quella di Santo Stefano di Nicea. Il portale a destra, che rappresenta la vita di San Paolo, è stato realizzato da Nunzio Bibbò, mentre quella a sinistra e dedicato alla Madonna della Consolazione ed è  opera di Biagio Poidimani. Il portale centrale inaugurato in occasione del XXI  congresso eucaristico nazionale del 1988, e opera di Luigi Venturini, ed è dedicato a Maria SS. Assunta in cielo. Sul lato sinistro della facciata si trova l’Auditorium San Paolo.

Cattedrale di Reggio CalabriaLa copertura voltata della Cattedrale, poggia su capriate decorate per tutta l’estensione della navata centrale, mentre le navate laterali sono coperte con volte a crociera.  A sinistra dell’ingresso principale è murata a una epigrafe di Papa Paolo VI con la quale si eleva la chiesa a Basilica minore, mentre sulla destra un’altra epigrafe di Papa Giovanni Paolo II proclama San Paolo patrono principale e Santo Stefano di Nicea patrono secondario dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria. Le pareti della navata, del coro e dell’abside dipinte con motivi che si ispirano ai mosaici bizantini, sono opera di Eugenio Cisterna e sono stati  restaurati nel 1984. Sulla parete della navata a destra è murata un’epigrafe fatta incidere dall’Arcivescovo Ibanez nel 1682 a testimonianza dei lavori di restauro fatti nella cattedrale. Lungo la stessa navata e collocata la cappella nella quale sono sepolti gli Arcivescovi Francesco Converti, Carmelo Pujia, Rinaldo Camillo Rousset ed il cardinale Gennaro Portanova. Nella Cappella di San Giuseppe è sepolto l’Arcivescovo Giovanni Ferro che ha retto l’Arcidiocesi reggina dal 1950 al 1977. Bisogna ricordare, poi i sacelli degli Arcivescovi Matteo di Gennaro (1660 - 1674) e Annibale d’Afflitto (1593 - 1638), la Cappella del Crocefisso ornata da un crocifisso settecentesco e quella del Sacro Cuore di Gesù. Interessante nella cappella il dipinto del "Transito di San Giuseppe".  
  
(Tratto da "Reggio Città d'Arte" - Daniele Castrizio, Maria Rosaria Fascì, Renato G.Laganà).

 

Cappella del SS. Sacramento (Basilica Cattedrale)
Reggio Calabria, Cappella SS Sacramento. Foto turismo.reggiocal.it
La Cappella del SS. Sacramento risale al XVI secolo, essa è stata realizzata per volontà dell’Arcivescovo Agostino Gonzaga nel 1539, e rappresenta uno dei pochi esempi di barocco nella Calabria meridionale. Dopo le invasioni turche del 1552 e del 1574, l’Arcivescovo Gaspare Ricciuli Dal Fosso consacrò la cappella nel 1580. Durante i terremoti del 1783 e del 1908 non subì danni, tanto che la Real Sovrintendenza ai Monumenti di Napoli, dopo l’ultimo terremoto si occupò della conservazione del rivestimento marmoreo per farla rimontare identica nell’attuale cattedrale. Sulla parete absidale può ammirarsi l’altare monumentale in marmo policromo circondato da colonne di pregiato porfido nero. Al di sopra dell’abside è collocato il quadro secentesco (1665) del pittore Domenico Marolì (1612 - 1676) di Messina, raffigurante il Sacrificio di Melchisedech, il dipinto è incorniciato da quattro colonne che sostengono la trabeazione dell’altare. Le pareti della cappella, sono rivestite in marmi intarsiati detti anche "marmi mischi".

Secondo i documenti reperiti la cappella sarebbe stata realizzata dal marmoraro messinese Placido Brandamonte alla metà del 600, anche se i lavori si protrassero per tutto il settecento inoltrato. Recenti sono i dipinti del pittore reggino Nunzio Bava: in basso Sant’Elia nel deserto vegliato dall’Angelo, in alto Mosè nel deserto fa sgorgare l’acqua dalla roccia; a sinistra Gesù spezza il pane davanti ai discepoli; la moltiplicazione dei pani e dei pesci. Nelle nicchie delle pareti sono poste otto statue: San Paolo e San Marco dello scultore C. Barca, San Luca, San Matteo, San Bonaventura, San Tommaso d’Aquino, San Giovanni e San Pietro.
 

Si ringrazia l'amministrazione comunale di Reggio Calabria, Ufficio del Turismo, per la gentile concessione di testi ed immagini qui pubblicati

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