Lecco, Manzoni e le sue terre Lecco, Manzoni e le sue terre
 
Lecco, Monumento a Manzoni (foto Archivio Provincia di Lecco) Itinerario Manzoniano
La casa di Manzoni, il Castello dell'Innominato, ecco l'itinerario attraverso i luoghi de "I Promessi Sposi".
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La casa del Manzoni - La Casa del Manzoni al Caleotto è sempre stata fonte di grande attrattiva: il fatto che il poeta vi abbia trascorso parte della sua giovinezza e che qui sia scaturita la trama del romanzo ha costituito un valido motivo per l'interessamento di una vasta cerchia di amatori. Caratterizzano la Villa, a piano terreno gli ambienti di vita familiare ed i rustici delle scuderie; nel perimetro è compresa la neoclassica Cappella dell'Assunta, dove riposano le spoglie del padreManzoni del Poeta. Nella Villa si trova inoltre la Pinacoteca comunale, ricca di dipinti della scuola lombarda del '600 e '700 e notevole è il salone centrale, con decorazioni classicheggianti.

La casa di Lucia - O meglio la presunta tale, è situata nella frazione di Olate, designata da vari studiosi come il paesello degli Sposi. Attraverso un portale decorato da un'Annunciazione cinquecentesca, si passa nel rustico cortiletto, dominato da una vecchia torre "colombera". La tradizione però ricorda anche un'altra casa di Lucia in via Resegone ad Acquate, dove si trova un'antica trattoria e da qui si osserva la collina del palazzotto di Don Rodrigo.

Il palazzotto di Don Rodrigo - Il palazzotto in questione sorge sul promontorio dello Zucco, sopra Olate. Risalente al '500 fu costruito dai nobili Arrigoni di Introbio. Tra i vecchi proprietari vi fu un conte Salazar, di origine spagnola e appariva identico alla descrizione fatta da Manzoni nel romanzo sino al 1938, data dei rifacimenti che apportarono delle modifiche all'aspetto esteriore.

Il tabernacolo dei bravi - la vicenda narra di un tabernacolo presso il quale Don Abbondio ebbe il suo noto incontro con i "bravi"; sebbene non più perfettamente riconoscibile, questo si trova sotto il poggio di Acquate sulla strada proveniente da Germanedo ed è ora noto come "Cappella di Santa Croce".

La Chiesa di Olate - A Olate, attraversando per tutta la lunghezza l'abitato, si sbocca sul sagrato della chiesa parrocchiale, intitolata ai Santi Vitale e Valeria, di cui la tradizione vuole che Don Abbondio fosse il curato. Sembra che proprio Olate corrisponda storicamente e topograficamente al paesello descritto dal Manzoni: aveva infatti un'unica via principale, il sagrato e la chiesa con il campanile che all'epoca aveva solo due campane, in fondo al paese; sul lato si apre la porticina da cui Agnese e la Perpetua scapparono all'arrivo dei Lanzichenecchi, ma la navata è una ricostruzione del 1768, ampliata nel 1934. La trama del romanzo vuole che qui Renzo e Lucia abbiano convolato alle sospirate nozze.

Castello dell'Innominato - Per completare l'itinerario manzoniano, ci si reca a 5 chilometri da Lecco, dove, a 180 metri sul livello del lago, sorge il Castello dell'Innominato: osservando dal basso si ha l'idea della collocazione strategica del luogo, da cui la vista spazia verso il pianoro di Lecco e verso i colli del Monte di Brianza. Sulla rupe vi sono i resti del castello, piccolo recinto quadrangolare, con una grande torre sbrecciata, ridotta nel 1902 a cappella in ricordo di San Girolamo Emiliani, il fondatore della congregazione dei Somaschi. Al centro una grande croce sostituisce quella piantata nel Cinquecento per onorare il Santo. All'ingresso la chiesetta dedicata alla Vergine ed a Sant'Ambrogio; sul piccolo piazzale sono infisse le prime pietre del tracciato confinario risolto nel 1756, mentre numerosi altri cippi muniti di croci o date costellano le pendici sovrastanti.

 

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