STORIA
Risale all'epoca romana lo sviluppo dell'area circostante la città di Asti, già vivace centro commerciale. La posizione strategica della città è uno degli elementi della grande potenza e ricchezza di Asti nel Medioevo: tra l'XI ed il XIV secolo il libero comune di Asti è uno dei più forti e fiorenti del nord Italia ed i suoi territori si estendono scontrandosi contro l'altro grande potere di quest'area: il Marchesato del Monferrato. Le testimonianze di questo periodo ricco e burrascoso sono in Asti le torri, le caseforti, la splendida cattedrale gotica, la Colleggiata di San Secondo, la cripta di Sant'Anastasio, lo stesso impianto urbanistico del centro storico e, in provincia i castelli, le fortezze, i borghi fortificati nati per le esigenze strategiche dell'uno o dell'altro potere.
Grazie alle facili vie di comunicazione il Cristianesimo fece qui la sua comparsa molto precocemente e quindi sono moltissime le testimonianze religiose: l'Astigiano è attraversato dalla Via Francigena, l'insieme di percorsi seguiti dai pellegrinaggi verso Roma. Sulle tracce di questi percorsi, in un itinerario di grande suggestione paesaggistica, sono visitabili le pievi romaniche, l'Abbazia di Vezzolano, una delle tappe di questi itinerari della fede medievali, insieme al complesso di San Pietro in Asti.
Con la fine del Medioevo iniziarono, nel XVI secolo, sanguinose lotte per la successione al Marchesato del Monferrato che danneggiarono molti dei castelli e cambiaronoo l'assetto politico della zona. Pacificato il Monferrato sotto la famiglia Savoia, molte delle fortezze divennero eleganti dimore, le caseforti in Asti vennero convertite in sontuosi edifici nobiliari.
Romanico, gotico, barocco convivono spesso in questa zona, ma in modo sempre armonico e mai dissonante. Là dove i castelli furono distrutti dalle guerre, tra il '600 ed il '700, vennero erette maestose parrocchiali barocche, spesso sproporzionate rispetto alle dimensioni dell'abitato, che celano opere di grandi artisti come Guglielmo Caccia, detto il "Moncalvo", pittore tardomanierista vissuto nella cittadina monferrina le cui chiese ospitano innumerevoli opere della sua scuola.
Da segnalare sono i luoghi legati a influenti personaggi come San Giovanni Bosco: il santuario a lui dedicato a Castenuovo Don Bosco è mete di pellegrinaggi da tutto il mondo. La città di Asti racconta inoltre della vita del più grande tragediografo del '700, Vittorio Alfieri, che qui nacque nel 1749.
ASTI DA GUSTARE
La provincia di Asti è una terra nota soprattutto per i suoi vini che l'hanno resa famosa in tutto il mondo, sono i vigneti che caratterizano il suo paesaggio, ricoprendo buona parte della colline del territorio.
La gamma dei DOC e DOCG astigiani comprende tutte le tipologie di vini: bianchi, rossi, dolci, secchi, vini vivaci e spumanti che possono quindi accompagnare l'intero menù dall'antipasto al dessert. Dai grandi rossi come il Barbera d'Asti, la cui produzione è diffusa in tutto il territorio, alle piccole produzioni tipiche come il Ruchè, l'Albugnano o il Loazzolo passito, la produzione enologica completa l'ampia scelta gastronomica del territorio.
Accanto ai vini vi è la cucina locale, sinonimo di tradizione e qualità ed i prodotti tipici sono alla base di ricette antiche, riproposte ancora oggi dai migliori ristoranti della zona: prima fra tutte la Bagna Cauda (semplice e saporita salsa a base di aglio, olio ed acciughe), da gustare con i peperoni della Motta di Costigliole, il cardo gobbo di Nizza Monferrato e gli ortaggi della Valle Tanaro.
Ricca e varia la scelta fra gli antipasti preparati con prodotti di stagione, mentre i primi piatti sovrani delle tavole astigiane sono gli agnolotti, la celebre pasta ripiena i cui ingredienti e forma spesso variano spontandosi da un comune all'altro: a Calliano li troverete con ripieno di brasato d'asino, a Vairigi di coniglio e a Castiglioni li chiudono col plin cioè con pizzicotto ... a Cassole sono serviti in un tovagliolo senza condimento.
Nei ristoranti particolarmente attenti e lagati alla tradizione troverete nel menù la finanziera ed il fritto misto, due retaggi dell'antica cucina locale, ricette ideate per consumare le frattaglie, oppure altri piatti, dai nomi quasi esotici come la tartrà ed il fricandò, rispettivamente un budino salato e pepato a base di verdure ed uno spezzatino.
I menù invernali sono arricchiti da fondute di formaggio, profumati da funghi e dai preziosi tartufi del Monferrato e con i primi freddi compare anche il carrello dei bolliti misti. I menù primaverili ed estivi hanno per protagonisti i frutti degli orti come gli aspargi saraceni di Vinchio, peperoni serviti con carni di coniglio e pollo. Ai vini si abbinano poi salumi e formaggi: la pregiata robiola di Roccaverano, antico formaggio di latte caprino dal sapore ricco, che cambia con le stagioni a seconda delle erbe dei pascoli della Langa, servita con miele o profumate mostarde. Tra i salumi ricordiamo lo squisito salame cotto, l'originale produzione di insaccati di carni d'asino ed il prosciutto di Cocconato.
A Moscato e Asti Spumante si abbinano felicemente golosi dolci: l'elenco sarebbe lunghissimo, ma vi inviatiamo ad assaggiare un bùnet alle pesche ripiene al cioccolato e zabaione al Moscato, il torrone artigianale, la polentina, gli astigiani al rhum, le torte del Palio e gli amaretti di Mombaruzzo, prodotti ancora oggi con le ricette del '700. Tonda e gentile delle Langhe e le torte di nocciola sono una vera prelibatezza e poi i biscotti, il cui profumo si diffonde nei giorni di festa fra i vicoli dei borghi, le ubià di Grana, i Canestrelli di Cinaglio e i caritin di Portacomaro... solo per citarne alcuni, tutti con la propria storia, una leggenda od una tradizione da raccontarvi e da farvi scoprire mentre visitate le Terre d'Asti.
TESTI ED IMMAGINI PUBBLICATI PER GENTILE CONCESSIONE DI AstiTurismo - Atl
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