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Far East, a Milano una mostra scorcio sull'estetica orientale | |
15 settembre 2011 - In occasione di START, la galleria Zonca e Zonca (Milano) è lieta di annunciare l’apertura della mostra FaR EasT: Nobuyoshi Araki, Jin Han Lee, Sea Hyun Lee, Kyoko Kanda, Takako Kimura, Shimon Minamikawa, Yulim Song. |
FaR EasT 15 settembre - 28 ottobre 2011 inaugurazione giovedì 15 settembre h. 18.30 Far East | 15 settembre - 28 ottobre 2011 Curata da Tiziana Castelluzzo ed Elena Zonca In occasione di START, Zonca e Zonca è lieta di annunciare l’apertura della mostra FaR EasT: Nobuyoshi Araki, Jin Han Lee, Sea Hyun Lee, Kyoko Kanda, Takako Kimura, Shimon Minamikawa, Yulim Song. Sette artisti, tre giapponesi e quattro coreani offrono, attraverso la contaminazione di generi e discipline, uno scorcio sull’estetica orientale. La mostra si articola su una serie di dicotomie: passato e futuro, oriente ed occidente, tradizione e contemporaneità, interiorità ed esteriorità. Un incontro/scontro di culture, tempi e personalità diverse che attraverso l’arte cercano di esprimere le contraddizioni del proprio mondo interiore. Yulim Song (1983, Seoul, South Korea): Ricami delicati e dipinti su seta caratterizzano il lavoro di questa giovane artista coreana. Come un diario di sentimenti, una confessione di segreti mai rivelati, le opere intime e femminili di Yulim riconducono alla sfera dell’affettività e dei legami familiari. Jin Han Lee (1982, Seoul; South Korea): Composizioni geometriche dai colori forti sono in realtà paesaggi nella poetica di Jin Han. La sua pittura, fatta di vari strati di colore e materia, combina linee rigide pianificate con pennellate gestuali creando una composizione ambigua dove non è mai chiaro ciò che è rivelato e cosa non lo è. Kyoko Kanda (1977, Tokyo, Japan): Oggetti o meglio parti di oggetti comuni diventano elementi misteriosi e sconosciuti sulle tele di Kyoko. Le sue opere risvegliando l’inconscio, suscitano sentimenti contradditori di paura e facino, di attrazione e repulsione. Shimon Minamikawa (1972, Tokyo, Japan): E’ il corpo femminile assente più che presente che domina le tele di questa raffinata artista giapponese. Attraverso particolari appena accennati che riconducono alla intimità femminile l’artista delinea corpi che si velano/svelano sulla superficie della tela. Takako Kimura (1974, Chiba, Japan): Da un laborioso processo di aggregazione di immagini ed oggetti, l’artista crea una forma unica, ideale e stilizzata, in cui la comune identità intrinseca dei singoli elementi tiene uniti i diversi soggetti della composizione. Ciò che interessa a Takako è rappresentare il senso di “appartenenza”, l’idea di “gruppo” inteso come espressione di una moralità superiore ed unico mezzo di raggiungimento dell’obiettivo comune che interessa all’artista. Sea Huyn Lee (1967, Geoje Island, South Korea): E’ il rosso il colore che l’artista usa per caricare di valenze ideologiche i suoi paesaggi immaginari ed ideali dove montagne, fiumi ed insenature esprimono un mondo utopico dove regna un perfetto equilibrio tra uomo e natura. Nobuyoshi Araki (1940, Tokyo, Japan): Le donne, ritratte nude, in atteggiamenti provocanti e sensuali, lascivamente abbandonate a terra oppure coricate su tradizionali tatami, sono da sempre le protagoniste delle fotografie di Araki. Come un diario arricchito quotidianamente, i suoi scatti documentano una complessa personalità che attraverso l’osservazione e la rappresentazione del mondo esterno esprimono la sua interiorità. |
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