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Frammenti di Lomellina | |
Prosegue a Castello d’Agogna la stagione espositiva “Arte solidale a Castello Isimbardi” promossa dalla Fondazione Vera Coghi, con i proventi devoluti al Poliambulatorio e al Reparto di Chirurgia Pediatrica dell’Ospedale S. Matteo di Pavia. |
Sabato 25 luglio alle ore 17.00 nelle splendide sale di Castello Isimbardi inaugura la mostra “Frammenti di Lomellina” a cura di Giuseppe Castelli con circa venti opere che testimoniano il profondo legame fra la Lomellina e gli artisti che qui sono nati facendola spesso diventare protagonista delle loro opere: dai paesaggi del pittore e scultore di Candia Lomellina Narciso Cassino ai paesaggi malinconici e ai fiori del mortarese Roberto Pelli; dalla curiosità della figurazione lieve del cilavegnese Piero Maccaferri ai paesaggi profondi del mortarese Silvio Santagostino; sino alle nature morte e ai paesaggi sospesi e silenziosi delle pittrici medesi Nanda Perego Bialetti e Margherita Bialetti. Scrive Giuseppe Castelli: “scorrono sotto il nostro sguardo tanti m omenti di vita della terra di Lomellina. Sono risaie, filari di pioppi, stoppie e canali, che suggeriscono storie di lavoro e sudore e rispetto per una terra da sempre generosa e troppo restia a mostrarsi” Piero Maccaferri (Cilavegna 1916 – Vigevano 1992) ha sempre spaziato tra pittura ed incisione. Temi preferiti la figura umana, soprattutto nudo femminile. Numerose le sue opere sacre come i mosaici sulla facciata della basilica di Gambolò. Roberto Pelli nato a Garlasco nel 1945 ma mortarese di adozione, inizia come autodidatta negli anni Settanta. “I miei punti fermi sono Morandi e Modigliani” ha sempre ripetuto l’artista. La luce delle sue opere non è mai violenta. Una nota di malinconia traspare dai suoi lavori, che sembrano eseguiti in un tempo diverso, antico. Narciso Cassino (Candia Lomellina 1914 – 2003) è stato scultore, pittore e raffinato disegnatore. Profondo interprete della fede cattolica. Sue grandi opere pubbliche legate alla committenza religiosa: il gigantesco gruppo della Mater Dei di Tortona, le porte bronzee della chiesa di San Paolo ad Alba, il gruppo con Don Orione al Duomo di Milano. Silvio Santagostino (Mortara 1884-1971) si diploma all’Accademia di Brera nel 1909 con Cesare Tallone. Di lui scrive Raffaele De Grada: “I pittori come Santagostino nell’apparenza di conformismo alla tradizione, in realtà preludono a future evoluzioni nella forma plastica”. Nanda Perego Bialetti (Mede 1927-2011), allieva di Gino Mazzoli, famoso ritrattista, e nipote di Ferdinando Bialetti pittore e Felice Bialetti scultore. Il pittore Enrico Bai in una mostra ad Aosta gli ha dedicato una pittura intitolata “Una rosa per Nanda”. Nei suoi dipinti Nanda predilige le figure morte. Margherita Bialetti (Mede, vivente), nipote di Ferdinando Bialetti pittore e Felice Bialetti scultore. Ha scritto di lei Remo Danovi: “La sua pittura evoca il nostro territorio e il nostro paesaggio attraverso lo spazio e il tempo: lo spazio ci porta a ritrovare le cascine e le risaie, le case e i terreni, gli alberi e i canali, e il tempo filtra attraverso altri confini, tra l’alba e il tramonto, e coglie il momento infinitesimo che regola il ricordo e il sentimento” Fondazione Vera Coghi – Castello Isimbardi Piazza Vittorio Emanuele 37, Castello d’Agogna (PV) Tel. 0384 296584| info@fondazioneveracoghi.191.it | www.fondazioneveracoghi.it Orari di apertura al pubblico venerdì 15.00 – 20.00 | sabato e domenica 10.00 – 19.00 |
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