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Antonio Sant'Elia (1888-1916) - All'origine del progetto | |
Dal 25 novembre al 26 febbraio 2017 a Como una mostra programmatica sull'individuazione degli elementi architettonici semplici che avrebbero contribuito alla definizione di soluzioni complesse alla base del progetto della sua Città nuova |
Venerdì 25 novembre a Como inaugurazione della mostra "Antonio Sant'Elia (1888-1916). All'origine del progetto", una mostra programmatica sull'individuazione degli elementi architettonici semplici che avrebbero contribuito alla definizione di soluzioni complesse alla base del progetto della sua Città nuova. In occasione del centenario della morte di Antonio Sant’Elia (1888-1916), una serie di eventi celebrano la breve vicenda umana e professionale dell’autore del Manifesto dell’Architettura Futurista. Mentre a Milano dal 24 novembre 2016 all’8 gennaio 2017 presso la Triennale la mostra “Antonio Sant’Elia. Il futuro delle città” presenta un importante e consistente corpus di disegni originali, relativi alla Città Nuova (1914), illustrando il valore della sua opera che si inquadra nella prospettiva della città di Milano in pieno fermento negli anni 1912-1914 in cui si sviluppa la sua ricerca, nella Pinacoteca Civica di Como dal 25 novembre fino al 26 febbraio la rassegna “Antonio Sant’Elia. All’origine del progetto” documenta, attraverso una selezione di disegni realizzati nel 1913, la programmatica individuazione degli elementi architettonici semplici che avrebbero contribuito alla definizione di soluzioni complesse alla base del progetto della sua Città nuova. Il Centenario della morte di Antonio Sant’Elia, senza dubbio una delle personalità eminenti della cultura internazionale, è l’occasione per approfondire a livello nazionale in una serie di eventi e mostre la specificità dei suoi apporti alla storia dell’architettura, mettendone in evidenza la lucida capacità di leggere il suo tempo e di interpretare in una prospettiva aperta e universale la trasformazione in atto del senso e del valore di città (a partire dalla Milano vissuta, sospesa tra passato e sfide imprevedibili) nella direzione di una modernità che avrebbe in un modo o nell’altro condizionato il vivere futuro. La formazione tecnico-pratica acquisita alla Scuola di arti e mestieri G. Castellini di Como e le frequentazioni successive delle Accademie di Belle Arti di Brera a Milano e di Bologna costituiscono la base su cui fondare quel lavoro di studio e di ricerca che sta alla base dello sviluppo di quella Città nuova che ancora oggi sorprende per quelle intuizioni e quelle ipotesi che avrebbero trovato concretezza nei decenni successivi alla sua morte. Particolarmente significativo e ancora non indagato con attenzione è la maturazione degli elementi formali che costituiscono la sua architettura. Proprio in questo ambito si inserisce la mostra che viene proposta alla Pinacoteca Civica di Como e che, attraverso i suoi disegni e la loro visualizzazione nelle tre dimensioni, permette di illustrare nel divenire la “costruzione” - su carta, ma ben articolati nel loro sviluppo - di quegli edifici (torri, chiese, centrali, stazioni, case a gradinata, ecc.) che rendono ancora oggi il suo lavoro imprescindibile nell’indagine sulla evoluzione dell’architettura lungo tutto il ‘900 e oltre. La mostra Il percorso espositivo si sviluppa partendo da questi studi che documentano come l’architetto abbia programmaticamente individuato gli elementi architettonici semplici che avrebbero contribuito alla definizione di soluzioni espressive complesse. La successione dei disegni consente inoltre di comprendere come gli elementi primari si compongano a definire strutture architettoniche - e quindi edifici – di varia complessità. Per illustrare plasticamente questo lavoro i disegni sono accompagnati da modelli tridimensionali, eseguiti per l’occasione, che consentono di meglio visualizzare questa ricerca. L’obiettivo è di fare apprezzare, attraverso i plastici, la composizione dei solidi che compaiono in questi disegni facendo scoprire nuovi dettagli architettonici, e, attraverso essi, viste inusuali e mai fino ad ora esplorate. Mediante la presentazione di importanti ingrandimenti dei disegni sarà possibile inoltre apprezzarne meglio la forza espressiva attraverso la prospettiva e lo spessore del tratto grafico, ma soprattutto scoprirne il valore della presenza nello spazio La semplificazione per la complessità Sant’Elia rappresenta ancora oggi una fonte di suggestioni e di stimoli, tanto da poter essere considerato erede di quei magistri cumacini che portarono in tutto il mondo la capacità creativa e la concretezza del fare proprie del nostro territorio. Pinacoteca civica di Palazzo Volpi |
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