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Non solo pop! Opere degli anni Sessanta della collezione del MAGI’900 Non solo pop! Opere degli anni Sessanta
Radicale, giocosa, drammatica, spregiudicata, accattivante, politicizzata, scomoda, decorativa, elegante, minimalista, kitsch…l'arte degli anni sessanta al MAGI fino al 13/01/2019.

STEFANONIRadicale, giocosa, drammatica, spregiudicata, accattivante, politicizzata, scomoda, decorativa, elegante, minimalista, kitsch…
Nell’immaginario di tutti l’arte internazionale degli anni Sessanta parla di sperimentazione e reazione all’eredità del passato. Ma, se è vero che in quel decennio tra Stati Uniti e Europa si sono imposti nuovi modi di concepire il ruolo dell’immagine con l’arte e con la vita, è innegabile che la cesura rispetto all’eredità del dopoguerra non fu poi così totale.
Da questa constatazione prende spunto una mostra intensa ed eterogenea, che attinge dalla vasta raccolta permanente del MAGI’900 una selezione di oltre cento opere di altrettanti autori, per ricordare come, accanto alle ricerche e ai nomi che oggi sono ormai ben storicizzati (anche grazie alla loro crescente affermazione nel mercato dell’arte), ve ne furono molti altri, in una polifonia di linguaggi ben rappresentativa di quel clima di totale apertura e germinante creatività.

A cinquant’anni dal ’68, considerato l’anno della ribellione e della provocazione ma anche del boom economico e del potere della fantasia portato nella quotidianità, questo allestimento curato da Valeria Tassinari vuole dunque sottolineare l’attualità delle ricerche che ora contribuiscono a farci rileggere il fermento di quel periodo con curiosità e rinnovata attenzione. E, se da un lato si vuole ribadire l’accento sugli anni Sessanta come fucina della sperimentazione, dall’altro si vuole anche sottolineare come, in particolare nel contesto italiano, si sovrapposero istanze talvolta persino conservatrici, in un’esposizione a tema che esplora senza pregiudizi la varietà dei percorsi e delle personalità, in un momento febbrile in cui gli artisti e gli intellettuali rivendicavano un ruolo centrale nella società, tra esplorazioni e contraddizioni.
Testimonianza preziosa di questa varietà ci viene ad esempio dalla straordinaria Collezione minima 8×10 raccolta da Cesare Zavattini, della quale è esposta una preziosa selezione, o dal confronto tra sculture di analogo soggetto ma radicalmente differenti, come il poetico l’Alberello di Melotti e l’ironica Palma in metacrilato fluorescente di Marotta. E non mancano la figurazione esplicita di Guttuso, i “buchi” di Fontana, la “sfera” di Pomodoro, il Realismo Esistenziale di Ferroni e l’Arte programmata di Alviani, l’approccio concettuale di Stefanoni e l’ultimo informale di Afro, i giochi linguistici della Poesia concreta e la seduzione Pop di Mariani, i materiali della tradizione e i materiali industriali.

Proprio per sottolineare le relazioni tra arte e innovazione industriale nel museo fondato dal collezionista e imprenditore Giulio Bargellini, sabato 6 ottobre alle ore 17 in occasione dell’apertura  della mostra Patrizio Bianchi – assessore a coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione professionale, università, ricerca e lavoro della Regione Emilia-Romagna, introdurrà il pubblico a una riflessione sugli aspetti che hanno caratterizzato quel decennio. Dal quadro internazionale alle straordinarie trasformazioni di cui l’Italia è stata protagonista si arriverà anche  parlare di imprenditoria, e di come la creatività si è ampiamente espressa anche in quest’ambito, grazie alle testimonianze di alcuni dei più noti imprenditori del territorio emiliano, tra i quali Enrico Fava, Tonino Lamborghini, Ugo Poppi e Marino Golinelli, il cui straordinario impegno nella cultura e nell’innovazione è oggi un modello internazionale di sinergia tra creatività e fiducia nel futuro.

OPERE DI:

Getulio Alviani,Marina Amadio,Vincenzo Arena, Rodolfo Aricò, Orazio Bacci,Afro Basaldella,Mirko Basaldella,Fabrizio Bertuccioli,Alberto Biasi,Alessandra Bonelli,Carlo Bonfà,Maurizio Bonora,Aldo Borgonzoni,Dino Boschi,Paolo Buggiani,Enrico Bugli,Sara Campesan,Carmelo Cappello,Gaetano Carboni,Antonio Carena,Mino Ceretti,Giorgio Cigna,Marcello Confetti,Carlo Cremaschi,Pirro Cuniberti,Sandro De Alexandris,Paola De Laurentiis,Mino Delle Site,Gerardo Di Fiore,Luciano Fabro,Giuseppe Ferrari,Alfredo Ferretti,Gianfranco Ferroni,Lucio Fontana,Antonio Frasnedi,Carlo Gajani,Marcolino Gandini,Marco Gastini,Gustavo Giulietti,Gianfranco Goberti,Maurizio Guala,Renato Guttuso,Ettore Innocente,Ugo La Pietra,Franco Lastraioli,Mario Lattes,Ermanno Leinardi,Sandro Luporini,Roberto Malquori,Renato Mambor,Mauro Manfredi,Edgardo Mannucci,Umberto Mariani,Fernando Mariotti,Gino Marotta,Mario Martinelli,Rosaria Matarese,Carlo Mattioli,Antonio Mazzotti,Fausto Melotti,Sante Monachesi,Mattia Moreni,Luigi Montanarini,Rosario Murabito,Miles (Francesco Mussi),Mario Nanni,Ugo Nespolo,Claudio Parmiggiani,Romano Perusini,Pietro Plescan,Arnaldo Pomodoro,Gaetano Pompa,Giacomo Porzano
Concetto Pozzati,Carlo Quattrucci,Pierluigi Rampinelli,Piero Raspi,Berto Ravotti,Antonio Recalcati,Joaquìn Roca Rey,Franco Rosselli,Gianni Ruffi,Alfonso Salardi,Franco Sarnari,Sergio Sarri,Loreno Sguanci,Emilio Scanavino,Renzo Schirolli,Turi Simeti,Enrico Sirello,Cesare Siviglia
Sarai Sherman,Francesco Somaini,Renato Spagnoli,Tino Stefanoni,Attilio Steffanoni,Ugo Sterpini
Cesare Tacchi,Luca Vernizzi,Pasquale Verrusio,Bruno Vidoni,Daniela Zampini,Tono Zancanaro
Guido Ziveri,Giuseppe Zunica.

Non solo pop! Opere degli anni Sessanta della collezione del MAGI’900
 
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