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Linda Fregni Nagler: “Hana to Yama” | |
Fino al 7 aprile a Milano la mostra d’arte “Hana to Yama” di Linda Fregni Nagler, una delle artiste italiane più interessanti e apprezzate nel panorama internazionale. |
Banca Generali presenta nella sede Private di Piazza Sant’Alessandro 4 a Milano la mostra d’arte “Hana to Yama” di Linda Fregni Nagler, una delle artiste italiane più interessanti e apprezzate nel panorama internazionale. La personale propone più di 30 fotografie legate alla sua ricerca pluriennale sulla “Scuola di Yokohama” sviluppatasi in Giappone nella seconda metà dell'Ottocento in concomitanza con l'apertura delle frontiere e la modernizzazione del paese, che attirò all’epoca molti artisti e intellettuali in quello che venne definito una sorta di nuovo “grand tour d’oriente”. L’idea di esporre per la prima volta a Milano, dove la Nagler vive e lavora, questa serie dedicata alla fotografia giapponese nasce dalla proposta di Banca Generali e del curatore Vincenzo De Bellis, Direttore Associato e Curatore del Walker Art Center di Minneapolis negli Stati Uniti e Co-Direttore della Fondazione Furla in Italia - di portare nuova luce sul talento italiano. Dopo sette anni con vari esperimenti espositivi, la banca private ha infatti scelto di istituire un nuovo progetto triennale: BG Art Talent punta a valorizzare la creatività italiana nelle sue varie espressioni artistiche, con particolare attenzione alle proposte più innovative tra gli artisti contemporanei attraverso un programma di acquisizioni e esposizioni. Patrocinata dal Comune di Milano, “Hana to Yama” offre un nuovo scorcio su uno stile fotografico che univa la tecnica occidentale della stampa all'albumina con la tradizionale maestria dei pittori locali, con risultati artistici innovativi e di notevole pregio. Grande collezionista di fotografie storiche e affascinata dalle peculiarità di questa scuola, Linda Fregni Nagler porta avanti da diversi anni un percorso di raccolta di soggetti appartenenti a questo genere fotografico con l’obiettivo di far rivivere un mondo in via di estinzione e richiamare il carattere artistico di queste immagini, per le quali si presenta anche una grande difficoltà di attribuzione. Il curatore Vincenzo De Bellis: “Linda Fregni Nagler da anni porta avanti una ricerca puntuale sulla natura, sui meccanismi e sulle ambiguità del linguaggio fotografico che fanno di lei una delle rappresentanti più interessanti e significative dell'arte Italiana della sua generazione. Una generazione che si appresta alla piena maturità artistica”. Tornando ai dettagli della mostra; il titolo della mostra, “Hana to Yama” (Fiori e Montagna), rispecchia i due nuclei di fotografie presentati: i venditori ambulanti di fiori e le vedute del Monte Fujiyama, ovvero i due tipici soggetti che ricorrono nella Scuola di Yokohama. L'artista ha ri-fotografato gli originali in suo possesso, li ha stampati in camera oscura su carta cotone e li ha colorati a mano, dopo un lungo processo di ricerca e messa a punto di materiali e pigmenti che oggi possono essere assimilati a quelli della Yokohama Shashin. Nel suo studio si è, di fatto, messa in atto una catena di lavoro simile a quella degli studi giapponesi. Accompagna la mostra un volume Humboldt books in duplice lingua, italiano e inglese. LINDA FREGNI NAGLER. Hana to Yama Linda Fregni Nagler. Note biograficheLinda Fregni Nagler è un’artista italiana che lavora principalmente con il medium fotografico. È nata a Stoccolma e vive a Milano, dove si è diplomata nel 2000 e dove insegna al biennio specialistico di fotografia all’Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 2007 ha ricevuto il New York Prize del Ministero degli Affari Esteri e della Columbia University. Nel 2008 ha vinto la residenza della Dena Foundation di Parigi, nel 2014 ha ottenuto una residenza presso lo Iaspis (Swedish Arts Grants Committee’s International Programme for Visual Artists) di Stoccolma e nel 2016 ha vinto il Premio ACACIA. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive, fra queste la 55. Biennale di Venezia, in prestigiosi Musei sia in Italia (MAXXI Roma, Fondazione Olivetti Roma, Triennale Milano, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo) che all’estero (Moderna Museet Stockholm, Centre National d’Art Contemporain de Grenoble, Columbia University NY, Nouveau Musée National de Monaco, ZKM | Zentrum für Kunst und Medientechnologie, Karlsruhe). È rappresentata dalle Gallerie Monica De Cardenas (Milano, Zuoz) e Vistamare (Pescara, Milano). |
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