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Il presepe del Re | |
L’esposizione del Presepe del Re nell’Anticamera del Duca di Genova, fino al 2 febbraio 2020, offre al pubblico del museo un’opera della grande tradizione presepiale genovese. |
Un lungo intervento di restauro ha riportato al suo splendore originario lo spettacolare presepe di Giovanni Battista Garaventa (Genova, 1777-1840) che, come promesso in occasione della mostra del 2017, torna nelle sale del Palazzo Reale di Genova per l’esposizione completa di tutti i suoi ottantasette elementi. Noto anche come Presepe Reale o Presepe Savoia, è stata ipotizzata dagli studiosi una probabile committenza sabauda caduta con ogni probabilità negli anni che seguirono l’annessione dei territori liguri al Regno di Sardegna nel 1814 e comunque entro il primo quarto del XIX secolo. Appartenuto almeno alla fine dell’Ottocento alla chiesa torinese di San Filippo Neri non è chiaro se fosse stato concepito per quella sede o per una dimora reale visto che si dispone tuttora di dati limitati sull’origine del Presepe Garaventa e sulle circostanze della sua genesi. Regale nell’ampiezza ed eccezionale nelle sue componenti: la Sacra Famiglia ne costituisce naturalmente il nucleo centrale, insieme agli angeli, ai tre sontuosi magi, agli armigeri e ai soldati. Ogni statuina è impreziosita da eleganti ed elaborati costumi in seta, cotone, velluto, tela jeans. Gli abiti sono inoltre caratterizzati da passamanerie in argento e filo d’oro, corpetti e armature in cuoio e metallo argentato che fanno d’ogni personaggio un piccolo capolavoro. E il tutto è qualificato da accessori sofisticati: corone e sciabole, lance e scudi in metallo sbalzato, catene e cinture in cuoio, utensili e attrezzi che indicano una committenza di altissimo rango e di cospicue disponibilità economiche. Qualità e mestiere nelle parti scolpite si apprezzano sia nei pastori che nei popolani d’ambo i sessi, con una varietà di intonazioni, un gusto spiccato per il dettaglio di pregio, una forza plastica di impostazione classica che trova riscontri anche nel variopinto serraglio formato, oltre che dal bue e dall’asinello, dai tre magnifici cavalli dei magi, da due esotici cammelli e, poi, come da tradizione, da mucche e pecore, capre e montoni. Venduto all’inizio del Novecento e passato di mano in mano fino ad arrivare all’attuale proprietario, è il frutto estremo di quella lunga e gloriosa tradizione presepiale e di plastica lignea di cui Anton Maria Maragliano (1664-1739) è stato il massimo esponente. E, infatti, questo magnifico presepe fu attribuito a Maragliano nella prima pubblicazione che si occupò dell’opera, il volume di Luigi Augusto Cervetto, Il Natale, il Capo d’anno e l’Epifania nell’arte e nella storia genovese del 1903 e poi nel catalogo dell’Esposizione Nazionale di Arte Sacra a Venezia nel 1908 con l’aggiunta dei nomi di Pietro Maria Ciurlo e Gerolamo Pittaluga. Nel 1993, da Giulio Sommariva e Giuliana Biavati, la paternità esecutiva fu correttamente ricondotta al Garaventa, artista di formazione accademica, attivo soprattutto come intagliatore di casse processionali e immagini sacre, come restauratore di antiche sculture e modellatore di apparati decorativi ed effimeri che dà qui prova di saper utilizzare un linguaggio colto e raffinato, di grande efficacia e piacevolezza compositiva. L’esposizione del Presepe del Re nell’Anticamera del Duca di Genova – appositamente riaperta al pubblico insieme a tutto l’Appartamento – arriva, non a caso, dopo un anno dalla storica mostra monografica dedicata ad Anton Maria Maragliano proprio al Palazzo Reale di Genova che torna, dunque, ad accendere i riflettori su un capitolo ancora poco noto della produzione di scultura lignea post-maraglianesca, offrendo al pubblico del museo un’opera della grande tradizione presepiale genovese. La sede: Museo di Palazzo Reale di Genova
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