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Manzoni Piero Achrome 1950-1970 La grande arte italiana alla GNAM di Torino
Fino al 2 marzo 2025 79 opere provienienti dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma saranno esposte nelle Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino.

I Capolavori dell'Arte Italiana del Dopoguerra in mostra a Torino

Dal 19 ottobre, le Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino si trasformeranno in un santuario dell'arte italiana del secondo dopoguerra. Una collezione senza precedenti di 79 opere, mai prima d'ora esposte insieme fuori dalla loro dimora abituale, lascerà temporaneamente la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma per incantare il pubblico torinese.

Un'esposizione storica

Questa mostra, frutto della collaborazione tra i Musei Reali, Arthemisia e la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea, è stata orchestrata con maestria da Renata Cristina Mazzantini, Direttrice della GNAM, e dallo studioso Luca Massimo Barbero. L'evento è stato fortemente sostenuto da Mario Turetta, figura di spicco nel panorama culturale italiano.

L'esposizione non si limita a celebrare l'arte; essa rende omaggio anche alla visionaria Palma Bucarelli, la cui trentennale direzione della GNAM ha plasmato il volto dell'arte moderna italiana. Attraverso 21 artisti di fama internazionale, la mostra dipinge un ritratto vivido di un'epoca irripetibile.

16_Pascali Pino_L arco di Ulisse
Pascali Pino: L'arco di Ulisse, 1968 - Lana d'acciaio su struttura in legno, 283x124x11cm

Un Viaggio Attraverso l'Arte

Il percorso espositivo, articolato in dodici sale, offre un'esperienza immersiva nell'arte italiana del dopoguerra:

  • L'apertura è affidata a due opere emblematiche: il "Rilievo con bulloni" di Ettore Colla (1958/59) e "L'arco di Ulisse" di Pino Pascali (1968), due lavori che rappresentano momenti cruciali dell'arte contemporanea italiana.
  • Una sala dedicata ai capolavori di Capogrossi, tra cui spicca una monumentale "Superficie" del 1963.
  • La terza sala è dedicata all'esplorazione della materia, elemento di ricerca fondamentale negli anni '50. In questa parte del percorso, il visitatore può ammirare due eccezionali "Concetti spaziali" di Lucio Fontana, uno del 1949 e uno del 1950, accanto allo straordinario "Gobbo" di Alberto Burri (1950), oltre a rare opere di Ettore Colla e alle sperimentazioni astratte di Bice Lazzari.

Gobbo - Alberto Burri
Burri Alberto: Gobbo, 1950 - Olio e vernici su tela di sacco sagomata da una struttura di rami d'albero incrociati nel telaio, 56x64 cm - Fondazione Palazzo Albizzini-Collezione Burri, Città di Castello ©

  • ​Due sale che mettono a confronto i maestri dell'astrazione Afro e Piero Dorazio, maestri dell'astrazione che, nel secondo dopoguerra, hanno contribuito a portare l'arte italiana a un livello internazionale, soprattutto negli Stati Uniti. Il fulcro della mostra si ha nel confronto tra Lucio Fontana e Alberto Burri, con 11 opere emblematiche che dialogano tra loro, tra cui il famoso "Concetto spaziale. Teatrino" (1965) di Fontana e il suggestivo "Nero cretto G5" (1975) di Burri..
  • Il fermento artistico della Roma degli anni '50 e '60 è ben rappresentato nella sezione in cui spiccano un grande décollage di Mimmo Rotella del 1957, le opere storiche di Giosetta Fioroni, Carla Accardi, Giulio Turcato, Gastone Novelli, Toti Scialoja, Sergio Lombardo e Tano Festa, che offrono uno spaccato dell'arte italiana di quegli anni.  

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Accardi Carla: Composizione, 1950 - Acrilico su tela, 68x85 cm - © Accardi Carla, by SIAE 2024

  • ​Un confronto inedito tra un monocromo nero di Franco Angeli e alcuni "Achrome" di Piero Manzoni aggiunge un ulteriore strato di complessità alla riflessione sulla materia e il colore nell'arte di quel periodo.
  • Una sala dedica spazio all’arte più recente, con opere come "I visitatori" (1968), un quadro specchiante di Michelangelo Pistoletto, e le celebri "Cancellature" di Emilio Isgrò, che dimostrano l’importanza dell’arte concettuale nella contemporaneità.
  • L'ultima sala è interamente dedicata a Pino Pascali, uno degli artisti più dissacranti e innovativi del suo tempo, con opere iconiche come "Ricostruzione del dinosauro" (1966) e i celebri "Bachi da setola" (1968), che concludono il percorso in maniera provocatoria e intensa.

Un progetto di collaborazione tra due grandi istituzioni

Come sottolineato da Mario Turetta, questa mostra è il risultato della cooperazione tra due istituzioni di altissimo livello: la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma e i Musei Reali di Torino. Questo evento arricchisce ulteriormente l’offerta culturale del complesso torinese, che già ospita altre rassegne di grande rilievo. La mostra si inserisce nel contesto di un calendario di eventi che includono manifestazioni internazionali come Artissima e Luci d’Artista, confermando Torino come uno dei principali centri dell'arte contemporanea in Italia.  

L’esposizione “1950-1970. La grande arte italiana. Capolavori dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea”, ospitata nelle Sale Chiablese e coprodotta con la società Arthemisia, è il risultato della cooperazione tra due musei statali di rilievo dirigenziale generale, quali la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma e i Musei Reali di Torino, uniti in un progetto di stretta collaborazione e di sinergia al fine di valorizzare il patrimonio storico-artistico nazionale, in tema di arte moderna e contemporanea, promuovendolo in nuovi scenari e verso pubblici differenti.
È una occasione che ho fortemente voluto creare per arricchire l’offerta culturale del complesso torinese, mettendolo in relazione con le principali istanze poste dall’arte contemporanea in uno straordinario periodo storico e in un territorio che si inserisce tra i principali distretti di riferimento, grazie a eventi internazionali quali Artissima e Luci d’Artista e alla presenza di importanti raccolte, pubbliche e private.
Le collezioni che contraddistinguono i Musei Reali affondano le proprie radici nel patrimonio che ha avuto origine dalla dinastia sabauda lungo quattro secoli di storia, ma negli ultimi anni si è voluto prestare una particolare attenzione anche all’arte moderna e contemporanea, nella convinzione che grazie ad essa sia possibile creare un dialogo costruttivo e ricco di nuovi stimoli con l’arte del passato, a cui guardare con valori moderni.
Ne sono esempio l’allestimento al terzo piano della Galleria Sabauda nel quale ha trovato spazio la collezione di ceramiche artistiche della storica manifattura torinese Lenci, una straordinaria occasione di apertura sulla storia di Torino tra le due guerre, in stretta connessione con il nucleo, poco noto, di scultura e pittura di primo Novecento che conta, tra le altre, opere di Chessa, Cremona, Manzù, Mastroianni, Paolucci e Spazzapan; o la recente mostra “Volti contemporanei” dedicata allo scultore Giuliano Vangi e alla sua visione delle emozioni umane.
In occasione della mostra sulla grande arte italiana tra il 1950 e il 1970 si è deciso di riallestire, al secondo piano della Galleria Sabauda, due testimonianze entrate a far parte della raccolta in anni recenti, grazie al diritto di prelazione esercitato dallo Stato: Il drago da passeggio di Carlo Mollino, preziosa opera su carta realizzata dall’artista e donata per il capodanno 1964 all’amica Carol Rama, e un bellissimo dipinto della celebre artista torinese intitolato Pittura 718, realizzato nel 1954 e rappresentativo del momento in cui la pittrice si unì al gruppo astrattista MAC - Movimento Arte Concreta. Installazioni di Leonardo Mosso e Giulio Paolini e la monumentale scultura Ulisse di Giuliano Vangi punteggiano ulteriormente il percorso, connettendo gli spazi aulici dei Musei Reali e dei Giardini con il fraseggio contemporaneo.
Mario Turetta
Ministero della Cultura
Capo Dipartimento per le Attività Culturali
Direttore Delegato dei Musei Reali di Torino

Informazioni utili per i visitatori

La mostra sarà aperta al pubblico dal 19 ottobre 2024 presso le Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino, Piazzetta Reale. 

Informazioni e prenotazioni: T. + 39 011 1848711 
Orari di Apertura:
Da martedì a domenica: 9.30 - 19:30 (La biglietteria chiude un'ora prima)
Prezzi dei Biglietti:
• Intero: € 15
• Ridotto: € 13 (studenti universitari, over 70, diversamente abili, Forze dell'Ordine, giornalisti, ragazzi tra i 18 ed i 25 anni non compiuti, insegnanti)
• Ridotto € 7 per ragazzi dai 12 ai 17 anni
• Gratuito per bambini e ragazzi sotto i 12 anni
• Audioguida € 2,00
• Diritti di prenotazione e prevendita Singoli € 1,50 per persona - Gruppi e Scuole € 25,00 per gruppo (più eventuali diritti di agenzia) 
• Ridotto Gruppi € 13,00 prenotazione obbligatoria, min 10 max 25 pax, microfonaggio obbligatorio (+ € 20)
• Ridotto scuole € 7,00 per ragazzi dai 12 ai 17 anni, prenotazione obbligatoria, min 10 max 25 pax, microfonaggio obbligatorio per le scuole secondarie (+ € 20)
 
VISITE GUIDATE (Tariffe biglietto escluso, prenotazione obbligatoria, microfonaggio obbligatorio incluso per adulti e scuole secondarie)

Gruppi: € 110,00 visita guidata - € 130,00 visita guidata in lingua straniera
Scuole: € 80,00 visita guidata - € 100,00 visita guidata in lingua straniera

Questa mostra non è solo un'esposizione, ma un viaggio nell'anima dell'arte italiana del dopoguerra, un'opportunità unica per immergersi in un periodo di straordinaria creatività e innovazione.

 

Accardi Carla ComposizioneManzoni Piero Achrome
 
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