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M.C. Escher: L'arte dell'impossibile ad Asti | |
Dal 16 novembre 2024 all’11 maggio 2025 le sale espositive di Palazzo Mazzetti ad Asti accoglieranno le opere di M.C.Escher |
M.C. Escher: L'arte dell'impossibilePalazzo Mazzetti, Asti Le sale espositive di Palazzo Mazzetti ad Asti si preparano ad accogliere l'universo visionario di Maurits Cornelis Escher, artista che ha saputo trasformare la matematica in poesia visiva e la geometria in arte pura. L'Artista e la sua EreditàNato nel 1898 a Leeuwarden, nei Paesi Bassi, Escher ha sviluppato uno stile unico e inconfondibile, creando un ponte tra il rigore scientifico e la libertà creativa. Le sue opere, che hanno profondamente influenzato il mondo del design e della pubblicità, rappresentano una sfida costante alla percezione, unendo teoremi geometrici, intuizioni matematiche, riflessioni filosofiche e paradossi logici in composizioni di straordinaria complessità. La sua capacità di trasportare l'osservatore in mondi apparentemente impossibili eppure governati da precise regole matematiche lo ha reso un artista senza eguali nel panorama della storia dell'arte. <-- (Maurits Cornelis Escher - Vincolo d’unione, 1956 - Litografia, 25,3x33,9 cm - Collezione Maurits, Italia All M.C. Escher works © 2024 The M.C. Escher Company, The Netherlands. All rights reserved - www.mcescher.com) Il Percorso EspositivoLa mostra presenta oltre 100 opere attraverso otto sezioni tematiche, arricchite da approfondimenti didattici, proiezioni video e ambienti immersivi che permettono di esplorare ogni aspetto dell'universo escheriano: 1. Gli IniziL'avvicinamento di Escher al mondo della grafica avviene sotto la guida illuminata di Samuel Jessurun de Mesquita (1868-1944), esponente del movimento Art Nouveau olandese e suo maestro alla Scuola di Architettura e Arti Decorative di Haarlem. I primi lavori mostrano forme sinuose ed eleganti, con decorazioni ispirate a soggetti naturali che rivelano tangenze con l'ambiente liberty e simbolista. Il suo profondo interesse per la natura si manifesta in numerose stampe realistiche di fiori e insetti, preludio alla complessità delle opere future. In questa sezione sono esposte anche le 28 xilografie che compongono il libro "XXIV Emblemata", una delle rare opere di Escher illustratore. 2. Il Periodo ItalianoDal 1922 al 1935, l'Italia diventa il laboratorio creativo di Escher. Dopo una prima visita nel 1921, l'artista si stabilisce a Roma nel 1923, iniziando una collaborazione fondamentale con Joseph Haas Triverio. Insieme esplorano la penisola, da Venezia alla Sicilia, passando per la Toscana, l'Abruzzo e la Calabria. In una lettera da Ravello, Escher scrive: "Voglio trovare la felicità nelle cose più piccole, come una pianta di muschio di due centimetri che cresce su una roccia e voglio provare a lavorare a quello che desidero fare da tanto tempo: copiare questi soggetti minuscoli nel modo più minuzioso possibile." Questo periodo si conclude nel 1935, quando il clima politico del regime fascista lo spinge a trasferirsi in Svizzera. 3. Le TassellatureLe visite all'Alhambra di Granada segnano una svolta decisiva nel percorso artistico di Escher. Nel 1936, durante il suo secondo soggiorno nella città spagnola, rimane affascinato dalle decorazioni moresche e inizia a studiare le tassellature - modalità di suddivisione del piano con figure geometriche ripetute all'infinito senza sovrapposizioni e vuoti. Come scrive l'artista: "I Mori erano maestri proprio nel riempire completamente le superfici con un motivo sempre uguale." Da questo studio nasce un catalogo personale di 137 acquerelli, numerati e archiviati, che rappresentano i 17 diversi tipi di tassellazioni del piano. 4. Le MetamorfosiDal 1937, Escher sviluppa il tema della metamorfosi, creando cicli di trasformazioni dove le figure mutano gradualmente forma. La xilografia "Metamorfosi II" (1939-1940) rappresenta il culmine di questa ricerca: un universo circolare dove una lucertola può diventare la cella di un alveare, un pesce trasformarsi in uccello e poi in cubo, in un flusso continuo di mutazioni. L'artista esplora anche l'interazione tra elementi antitetici ma complementari, come il giorno e la notte, creando opere come "Ciclo", "Giorno e Notte", "Rettili" e "Incontro". 5. La Struttura dello SpazioA metà degli anni Trenta, Escher abbandona progressivamente la rappresentazione euclidea dello spazio per esplorare nuove dimensioni. Il suo interesse si concentra su sfere, solidi geometrici, superfici riflettenti e topologiche come il nastro di Möbius. La litografia "Mano con sfera riflettente" (1935) diventa emblematica di questa ricerca: la sfera riflettente racchiude in sé tutto lo spazio circostante, con l'osservatore al centro del suo universo, in una riflessione meta-artistica sul ruolo stesso dell'artista. 6. I Paradossi GeometriciSebbene le conoscenze matematiche di Escher fossero principalmente intuitive, le sue architetture impossibili rivelano una profonda comprensione delle leggi geometriche. Nel 1954, l'esposizione delle sue opere al Congresso Internazionale dei Matematici ad Amsterdam segna l'inizio di un dialogo fertile con la comunità scientifica. Nascono così capolavori come "Salire e Scendere", "Belvedere", "Cascata" e "Galleria di stampe", dove situazioni impossibili appaiono perfettamente plausibili a un primo sguardo. 7. I Lavori su CommissioneDurante la sua carriera, Escher realizza numerosi lavori su commissione, tra cui ex libris e biglietti d'auguri. In questi lavori minori ma significativi, l'artista impiega sapientemente le tassellature, ottimizzando il processo creativo attraverso l'uso ripetuto di elementi figurativi che diventano la sua firma distintiva. 8. EschermaniaDagli anni '50, la popolarità di Escher cresce esponenzialmente. Il movimento hippy degli anni '60 si appropria delle sue opere, riproducendole su poster e magliette in chiave psichedelica. L'influenza di Escher si estende al cinema, alla musica, alla pubblicità e al fumetto, dimostrando come le sue visioni continuino a ispirare artisti contemporanei in ogni campo. Programma Didattico
Le visite, della durata di 60 minuti, introducono i più piccoli al mondo magico di Escher attraverso l'osservazione delle sue metamorfosi e delle figure impossibili. Il laboratorio complementare (durata totale 110 minuti) permette ai bambini di sperimentare con le forme geometriche e le trasformazioni, creando il proprio caleidoscopio di animali.
Le visite di 75 minuti esplorano il rapporto tra arte e matematica nell'opera di Escher, analizzando come l'artista abbia saputo tradurre il linguaggio matematico in espressione artistica. Gli studenti scoprono come Escher vada oltre la semplice prospettiva scientifica, creando mondi simultanei che sfidano la percezione.
Il percorso di 75 minuti offre una lettura approfondita dell'opera di Escher come viaggio attraverso lo spazio e il tempo, dai paesaggi reali degli anni giovanili fino ai mondi impossibili della maturità. Organizzazione e PatrociniLa mostra, che gode del contributo della Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali del Ministero della Cultura, è realizzata dalla Fondazione Asti Musei, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, dalla Regione Piemonte e dal Comune di Asti, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino. La collaborazione con Arthemisia, la M.C. Escher Foundation e Maurits, sotto il patrocinio della Provincia di Asti, garantisce l'eccellenza scientifica dell'esposizione. Il Gruppo Cassa di Risparmio di Asti figura come sponsor principale, mentre la curatela è affidata a Federico Giudiceandrea, tra i massimi esperti mondiali dell'artista.
Sede: Palazzo Mazzetti - Corso Vittorio Alfieri, 357 Asti |
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