FINO AI LIMITI DELL'IMPOSSIBILE
La ricerca vocale di DEMETRIO STRATOS 1970-1979 / Secondo movimento
"Quando un corpo si congeda, ciò che resta è la presenza della voce."
Enrico Pitozzi, Ermanna Montanari
Sabato 14 dicembre si apre a Palazzo Malagola di Ravenna l'esposizione "Fino ai limiti dell'impossibile. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979. Secondo movimento", un progetto curato dall'artista Ermanna Montanari e dal docente Enrico Pitozzi – entrambi direttori del Centro internazionale Malagola. L'iniziativa presenta una selezione di materiali dall'Archivio Demetrio Stratos, acquisito dal Comune di Ravenna a fine 2022 con il cofinanziamento regionale, direttamente dalla vedova Daniela Ronconi Demetriou.
Demetrio Stratos durante la registrazione in solo dal titolo Metrodora, edita per la collana Cramps_Diverso, Milano, 1976, @Roberto Masotti, Lelli e Masotti Archivio
Con i curatori associati Marco Sciotto e Dario Taraborrelli, la mostra a ingresso gratuito sarà visitabile dal 14 al 22 dicembre e successivamente dal 7 al 31 gennaio 2025. Rappresenta un prezioso "secondo movimento" nel percorso di valorizzazione di un patrimonio documentale unico nel panorama delle arti performative del Novecento.
Rispetto al "primo movimento" – l'esposizione "Amorevolmente progredire, amorevolmente regredendo" – questo allestimento si concentra sull'apertura della ricerca vocale di Stratos verso dimensioni extra-europee, esplorando le connessioni tra musiche mondiali, diplofonia e canto armonico. Un'esperienza culminante in uno spazio dedicato all'ascolto immersivo.
Mostra Stratos 2024 ©Marco Sciotto
I curatori evidenziano come l'indagine di Stratos ruoti attorno ai limiti del linguaggio, attraverso due elementi cruciali: il controllo del respiro e la ripetizione. Questi aspetti, richiamando Antonin Artaud e le tradizioni sonore mediterranee, diventano una pratica ascetica di riscoperta vocale.
“Intorno ai limiti del linguaggio prende dunque corpo il secondo movimento dell’esposizione dei materiali. Ed è qui che assumono il loro pieno valore due modi che non solo Stratos pratica, ma che esprime pedagogicamente nella loro piena consapevolezza tecnico-anatomica: il controllo del respiro e la ripetizione, che risuonano sia in Antonin Artaud che nella ricerca da autodidatta sul canto difonico” affermano Enrico Pitozzi ed Ermanna Montanari. “Il controllo del respiro è tecnica ascetica, piena consapevolezza che la voce non inizia ma affiora, s’inscrive in un movimento che già da sempre è presente e si dispiega silente, in attesa che un soffio la esprima, la prema fuori, la lasci affiorare in tutto il suo incanto. Lo sa bene Artaud, nella sua radicale urgenza di rifondare il teatro a partire dalla riscoperta di una parola prima della parola, tensione poetica consegnataci nell’opera Pour en finir avec le jugement de Dieu (1947) che Stratos registrò nel 1978. Così come lo sanno bene i cantori mongoli, e più in generale le tradizioni sonore dell’area del mediterraneo, che Stratos frequenta assiduamente”
Un altro tema attorno a cui è incentrata la mostra è quello sul gesto: il gesto vocale, i gesti che mettono in campo il corpo e la voce.
“Questi tratti della ricerca vocale di Stratos, possono essere pensati come gesti vocali che – nell’incedere del dittico espositivo – si depositano in tracce di volta in volta specifiche, trovando forma in materiali visivi, negli appunti, negli schizzi, nelle partiture a-sistematiche e nei materiali sonori registrati, restituendoci il profilo di una figura artistica prismatica e insofferente alle definizioni, lontano tanto dalla «scena ufficiale» del rock o del pop quanto da quella «d’autore» di quegli anni” aggiungono i due curatori della mostra e direttori artistici di Malagola.
L'esposizione si articolerà in 7 ambienti differenti: sale dedicate a manifesti, proiezioni audiovisive, materiali cartacei, spazi di ascolto con proposte diversificate – incluso un menù touch con canti da tutto il mondo – e una nicchia con oggetti personali dell'artista.
Alla documentazione conservata nell'archivio – comprensiva di riprese audio e video di esibizioni, lezioni e concerti, note preparatorie connesse alla sua produzione artistica, riproduzioni fotografiche che documentano il suo percorso professionale nel tempo, collezione di strumenti, reperti, cimeli, abbigliamento, volumi, incisioni in vinile, manifesti relativi all'attività sia solista che con I Ribelli e gli Area, documenti accademici come tesi, studi monografici dedicati alla sua ricerca,rassegna stampa raccolta nell'arco dei decenni, alcuni dei quali esposti nel 2023 – si aggiungono in questo "secondo movimento" nuove testimonianze inedite sulle performance di Stratos, muovendo da quelle che evocano Antonin Artaud e quelle legate a Le milleuna, progetto realizzato con Nanni Balestrini e la coreografa Valeria Magli.
Mostra Stratos 2024 ©Marco Sciotto
Completano il materiale esplorazioni relative alla sua partecipazione al progetto/happening del 1978 Il treno di John Cage, nonché il suo apporto come compositore musicale per Satyricon, opera diretta da Gabriele Salvatores durante la stagione teatrale 1978-79 del Teatro dell'Elfo.
Verrà inoltre pubblicata un'edizione aggiornata del catalogo "Noi non crediamo nello stile. La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979", che includerà entrambi i moventi espositivi.
DEMETRIO STRATOS - NOTA BIOGRAFICA
Efstratios Demetriou, in arte Demetrio Stratos, nasce il 22 aprile 1945 ad Alessandria d'Egitto da genitori greci. Nei primi tredici anni di vita studia fisarmonica e pianoforte presso il Conservatoire National d'Athènes. Dopo gli sconvolgimenti politici egiziani, compie un breve passaggio a Cipro prima di approdare in Italia nel 1962, iscrivendosi alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano.
Nello stesso periodo fonda un gruppo musicale studentesco, inizialmente come tastierista e successivamente come cantante. Nel 1966 entra nei I Ribelli, formazione rock che abbandona nel 1970 per dar vita a un nuovo ensemble con musicisti inglesi. La sua ricerca vocale prende forma anche grazie all'osservazione della fase di 'lallazione' della figlia Anastassia, nata dal matrimonio con Daniela Ronconi.
Nel 1972 dà vita agli Area, registrando l'anno successivo per la Cramps Records di Gianni Sassi il primo album Arbeit macht frei, insieme a Giulio Capiozzo, Patrizio Fariselli, Ares Tavolazzi e Giampaolo Tofani. Il 1974 segna l'incontro con John Cage, interpretando Sixty-Two Mesostics Re Merce Cunningham per voce e microfono.
La sua ricerca artistica si arricchisce mediante studi di musicologia comparata, vocalità etnica, tecniche orientali e psicoanalisi, con particolare attenzione ai rapporti tra linguaggio e psiche. Nel 1976 pubblica Metrodora, primo disco solista interamente vocale. Collabora contemporaneamente con Franco Ferrero del C.N.R. di Padova per indagare gli aspetti fisiologici della propria sperimentazione.
Il 1978 è un anno intenso: pubblica con gli Area 1978, gli dei se ne vanno, gli arrabbiati restano!, partecipa a New York agli Events di Merce Cunningham, suona al concerto di Cage a Genova e all'evento Il treno di Cage a Bologna. Sempre nello stesso anno esce Cantare la voce, suo secondo album solista.
Nel 1979 registra Le Milleuna di Nanni Balestrini, interpreta a Parigi Pour en finir avec le jugement de Dieu di Artaud e progetta con Paolo Tofani e Mauro Pagani Rock'n'roll Exhibition. Tiene inoltre un corso di semiologia musicale al Conservatorio di Milano.
La malattia lo costringe a rinunciare all'opportunità, propostogli da Cage, di insegnare al Center for Music Experiment dell'Università di San Diego. Il 13 giugno 1979 muore al Memorial Hospital di New York. Il concerto previsto il 14 giugno all'Arena di Milano per raccogliere fondi per la sua degenza diviene un commosso omaggio di centinaia di musicisti in sua memoria.
Mostra Stratos 2024 ©Marco Sciotto
INFO
Dove: Palazzo Malagola - Via Roma, 118 (Ravenna)
Date: dal 14 al 22 dicembre 2024 e dal 7 al 31 gennaio 2025
Orari: martedì-venerdì dalle 15 alle 18 - sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 - lunedì chiuso
ravennateatro.com
teatrodellealbe.com
Fb | Ig: @MalagolaRavenna
CREDITS
FINO AI LIMITI DELL’IMPOSSIBILE La ricerca vocale di Demetrio Stratos 1970-1979 / secondo movimento
curatori associati Marco Sciotto, Dario Taraborrelli
sound design Marco Olivieri
light design Luca Pagliano
direzione tecnica allestimento Alessandro Bonoli
realizzazione allestimento squadra tecnica delle Albe Alessandro Bonoli, Gilberto Bonzi, Fabio Ceroni, Enrico Isola (costruzioni e decori) Paolo Baldini, Fagio, Filippo Ianiero, Lorenzo Parisi (audio e video) in collaborazione con Monica Ceroni, Gian Luca Liverani e Tiratura
traduzioni Thomas Haskell Simpson
digitalizzazioni Istituzione Biblioteca Classense e Fonoprint
fotografie © Roberto Masotti / Lelli e Masotti Archivio, © Silvia Lelli/ Lelli e Masotti Archivio, © Guido Harari, © Rocco Mancino, © Emilio Fabio Simion, © Giovanni Giovannetti, © Roberto Meazza © Aldo Bonavia
video Archivio Demetrio Stratos con materiali concessi per l’occasione da RAI Teche, Streen.org, archivio Valeria Magli
audio Archivio Demetrio Stratos con materiali concessi per l’occasione dall’archivio Teatro dell’Elfo
documenti e oggetti Archivio Demetrio Stratos con materiali concessi per l’occasione da Archivio Gianni Sassi
progetto grafico pubblicazione mostra Sigaretten Edizioni Grafiche Stefano Ricci, Carmen Terlizzi, Benedetta C. Vialli
direzione organizzativa Silvia Pagliano
organizzazione Gabriella Birardi Mazzone, Chiara Maroncelli, Stefania Nanni, Marcella Nonni, Roberta Staffa con Alice Billò, Alice Cottifogli, Virginia Irali
comunicazione social Marco Sciotto
ufficio stampa Alessandro Gambino-GDG Press, Federica Ferruzzi
mostra realizzata da Malagola Centro di ricerca vocale e sonora, Albe/Ravenna Teatro
con il contributo di MiC progetti speciali
partner istituzionali Regione Emilia-Romagna, Comune di Ravenna, Istituzione Biblioteca Classense, MAR Museo d’Arte della città di Ravenna
un ringraziamento alle eredi di Demetrio Stratos Daniela Ronconi Demetriou e Anastassia Demetriou
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