La mostra, che si tiene al Castello Sforzesco di Vigevano nei locali della Seconda Scuderia dal 16 settembre al 19 novembre 2006, ripercorre le tappe fondamentali della sua eccezionale ascesa risalendo, dall’oggi fino al 1973, alle sue origini punk: il lancio dei Sex Pistols, le sfilate, le collezioni e i cambiamenti di rotta che hanno dettato le regole di un nuovo stile nel mondo.
L’allestimento della mostra delle calzature westwoodiane si configura come ideale punto di arrivo nella programmazione annuale proposta dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Vigevano intorno al tema del femminile come pratica artistica, culturale e di riflessione sociale. La storia della città è, in effetti, permeata dalle suggestioni del femminile, a partire dalla figura di riferimento della Duchessa Beatrice d’Este. Proprio da questa dama carismatica prende le mosse il parallelismo con Vivienne Westwood, una delle più acclamate e controverse stiliste del XX secolo. Un dialogo ipotetico, il loro, che non lascerebbe spazio a repliche: la medesima creatività audace, la stessa curiosità per la ricerca e la contaminazione, un uguale gusto della provocazione basata sulla profonda conoscenza della storia e della società - e delle sue stratificazioni - accomunano la Duchessa Beatrice e Queen Viv; un legame che parte dalla Pianella attribuita alla prima per arrivare al vertiginoso e ormai celebre modello Super Elevated Gillie della seconda, responsabile della caduta di Naomi Campbell durante una sfilata.
Il percorso espositivo inserito nella prestigiosa cornice storica del Castello Sforzesco presenta l’allestimento di oltre centoventi modelli di scarpe appartenenti al periodo 1973-2006 che hanno reso famosa in tutto il mondo Vivienne Westwood. Tra le colonne della Loggia delle Dame le sue calzature trovano il naturale sfondo. La suggestione è palpabile fin dall’inizio del percorso espositivo: il ritratto di Vivienne Westwood realizzato da Juergen Teller, dove è lei stessa a indossare le Super Elevated in un contesto di naturale decadenza, riflette immediatamente lo spirito della mostra e la convinzione che ha animato la creatività di Vivienne Westwood, ovvero la ricerca dell’artificio e della dissimulazione quale via per la riscoperta del bello. Grazie alla sua ferma determinazione anti-minimalista, questa autentica musa, nelle parole di uno dei curatori, Matteo Guarnaccia, “aristocraticamente abbarbicata sulle vette dei suoi tacchi torreggianti”, è riuscita ad affermare la sua individualità artistica. E, proprio grazie alla distanza dalla massificazione del gusto e alla conoscenza di un passato che “aveva come modello di riferimento una società d’élite”, Vivienne Westwood approda al suo stile inconfondibile sviluppato in un percorso di oltre trent’anni di attività. Le calzature, come la stessa stilista afferma devono avere tacchi e zeppe altissime “per issare la bellezza femminile su un piedistallo”.
La mostra è una produzione del MiC (Museo internazionale della Calzatura) e della Città di Vigevano Assessorato alla Cultura; è promossa dalla Regione Lombardia, dalla Fondazione Piacenza e Vigevano con il contributo di RAS Agenzia di via Diaz Vigevano e Movie Planet; con la collaborazione di Consorzio AST (Agenzia sviluppo Territoriale).
In occasione della mostra un catalogo bilingue in italiano e inglese di 160 pagine verrà pubblicato da Damiani Editore con una raccolta di circa 150 immagini delle scarpe di Vivienne Westwood corredato dai testi dei curatori Luca Beatrice e Matteo Guarnaccia. |