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Storia di Monza | |||||
La città di Monza sorse dai suoi primitivi insediamenti abitativi lungo le rive del Lambro, abitate allora da stirpi celtiche romanizzate attorno al 50 a.C. quando Cesare iniziò la sua politica di espansione.. |
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l nome, pur nel contrasto di varie teorie, dovrebbe essere la risultante dell'antica Modicia (Modoicum, Moedicia, Modoetia, Monscia) o Maguntia, da cui presto Munscia e Monza. L'arrivo dei Longobardi nel territorio di Monza, intorno al 585, corrisponde ad un periodo di grande splendore: Autari, e soprattutto sua moglie, la regina Teodolinda, rendono Monza un centro politico, culturale e religioso di primaria importanza. Teodolinda fece innalzare nel 595 la Basilica di San Giovanni Battista, ora Duomo, dove avvenne il battesimo del figlio Adaloaldo e dove è conservata la sua cripta e altri preziosi tesori, tra cui la famosa Corona Ferrea che cinse il capo di numerosi sovrani e imperatori, tra cui Carlo Magno, Federico Barbarossa e Napoleone. L'arrivo dell'imperatore Federico Barbarossa, nel XII secolo, riscattò la città dalla sudditanza del comune di Milano, geloso della sua autonomia e del suo splendore: Monza continuò a prosperare e ad accrescere la propria importanza, soprattutto economica che si basava sull'artigianato, in special modo sulla lavorazione della lana. In questo periodo venne costruito l'Arengario, simbolo del potere politico ma, la partenza e la morte del Barbarossa causò la perdita dell'indipendenza e Monza fu riassoggettata a Milano. A partire dalla prima metà del Trecento, sotto il dominio dei Visconti e, in seguito, degli Sforza, Monza continuò a crescere sia sotto il profilo culturale, sia sotto il profilo artistico: venne realizzato un ciclo pittorico dedicato a Teodolinda affrescato nell'omonima cappella del Duomo realizzata dagli Zavattari e venne aggiunta la parlera a loggetta nella facciata sud dell'Arengario. Gli spagnoli tennero Monza sino al 1648, cedendola poi per 30.000 ducati d'oro al banchiere milanese Giovan Battista Durini, che inaugurò un periodo di rinascita economica e culturale, vennero infatti intraprese numerose opere di architettura civile ed ecclesiale: l'oratorio di San Gregorio, la villa Prata in via Lecco, la villa Mirabello, il Ponte delle Grazie Vecchie. La Villa Reale, splendido esempio di architettura neoclassica, fu costruita nel 1777 per volere di Maria Teresa d'Austria, la quale volle regalare al figlio Ferdinando d'Asburgo Lorena e a sua moglie Maria Beatrice Ricciarda d'Este una residenza estiva paragonabile alla reggia di Versailles. La Villa, situata all'interno del Parco di Monza, custodisce gli splendidi appartamenti, la Cappella Reale, il Teatrino, la Rotonda affrescata da Andrea Appiani, il Serrone e una scuola d'arte. In questo periodo vennero costruite numerose filande ed opifici per la lavorazione del baco da seta: l'attività tessile trova il suo massimo sviluppo che durerà sino agli inizi del 1800.
Sempre in questo periodo nasce la prima Camera del Lavoro d'Italia e re Umberto I, salito alla reggenza nel 1878, sceglie Monza come residenza estiva e di campagna, alloggiando nella Villa Reale. La stagione di Monza come residenza dei reali terminò il 19 luglio 1900 quando il re Umberto I venne ucciso dall'anarchico Gaetano Bresci; in suo onore venne edificata la Cappella Espiatoria, progettata dagli architetti Sacconi e Cirilli. | |
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