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Caltanissetta: Abbazia Santo Spirito (Foto Archivio A.A.P.I.T. Caltanissetta) La via delle miniere
Itinerari attraverso la via delle miniere, sulle tracce della "civiltà della zolfara", un tempo realtà produttiva delle cittadine della provincia di Caltanissetta.
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La via delle miniere

Proseguendo il nostro ideale itinerario all'interno del territorio nisseno, percorriamo “la via delle miniere”, sulle tracce della “civiltà della zolfara”, un tempo realtà produttiva di paesi come Sommatino, Serradifalco, Delia, Riesi, Montedoro, la cui storia è indissolubilmente legata all'estrazione dello zolfo.  Nel 1834 le zolfare erano 196, concentrate nella fascia centrale dell'isola con 88 impianti in territorio di Caltanissetta. In quell'anno ebbe inizio un andamento ciclico segnato da momenti di sovrapproduzione con conseguente crollo dei prezzi e dall'intervento “calmiere” dei produttori stranieri, che con i loro depositi determinavano l'orientamento del mercato. La storia delle miniere è indissolubilmente legata non soltanto all'economia della zona, ma anche al sudore di “surfatara” e “carusi”. La crisi legata alle basse quotazioni dello zolfo ed alla concorrenza americana entrata nel mercato si rifletteva sulla condizione degli operai già oppressi da modi di vita e di lavoro sub-umani, con salari che diminuivano continuamente con la minaccia di perdere anche quel povero “pane amaro”.

Il dopoguerra fu segnato profondamente dalle drammatiche lotte degli zolfatari, che posero in primo piano il problema delle barbare condizioni di lavoro e della produttività dell'industria estrattiva. L'istituzione dell'Ente Minerario Siciliano, che avrebbe dovuto provvedere alla riorganizzazione e al legame tra industria mineraria e industria chimica collegando il settore minerario con lo sviluppo economico complessivo dell'isola e dell'intero Mezzogiorno, non è riuscito ad arrestare la decadenza della “civiltà delle miniere”. La “riscoperta” delle miniere oggi può essere un'opportunità nell'ambito del turismo “alternativo”, una passeggiata nel tempo e nei luoghi che hanno contribuito a segnare un'impronta di civiltà nella provincia nissena.Fatica, sudore, lotte, amarezze, successi, rivivono magicamente percorrendo i cunicoli e le gallerie ormai deserte delle zolfare, testimoni silenti, ma non meno efficaci, di vita e morte. 

L'ambiente naturale - Chi voglia conoscere il territorio nisseno, non può trascurare le splendide risorse paesaggistiche e naturalistiche, privilegiata occasione per i cultori di trekking ed escursionismo.

Lago Biviere di Gela - Il Biviere, che è il più grande lago costiero siciliano ed uno dei pochi naturali rimasti, è situato tra la città di Gela e la foce del fiume Dirillo, e ospita una miriade di uccelli tra cui molti migratori che svernano in Africa e nidificano in Europa.

Lago Sfondato - Sito alle pendici del monte Pestichino (in territorio di Mimiani), è un lago di origine carsica, piccolo ma molto profondo. E' dominato da una parete a picco in cui è possibile vedere gli strati contorti di gesso.

Riserva di Contrada Scaleri - Situata vicino a Santa Caterina Villarmosa, è interessante per lo studio dell'evoluzione delle morfologie carsiche superficiali su diversi tipi di rocce gessose su cui l'acqua ha scavato delle caratteristiche incisioni.

Lago Soprano di Serradifalco - E' un piccolo specchio d'acqua in gran parte circondato da una cintura di cannucce, formatosi in tempi recenti, forse ai primi del secolo, alimentato principalmente da acque piovane. Ha vegetazione di tipo lacustre.

Monte Conca - Presenta in un contesto paesaggistico di notevole bellezza ed interesse naturalistico alcuni rilievi gessosi, tra cui spicca il Monte Conca, interessati sia in superficie sia in profondità da fenomeni carsici che hanno consentito la formazione di due grotte percorse da un corso d'acqua.

Sughereta di Niscemi - La Riserva Naturale Orientata “Sughereta di Niscemi”, è stata istituita per salvaguardare il più importante relitto di sughereta mista a lecceta esistente nella Sicilia centrale. I boschi di Niscemi rappresentano un esempio di macchia – foresta con dominanza di sughereto e leccio dove vivono animali rari e interessanti e varie specie di uccelli. 

 

Testi ed immagini sono pubblicati per gentile concessione dell' A.A.P.I.T. di Caltanissetta

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