Ponza.
È la più grande delle isole pontine. La fantasia popolare ha dato ai vari luoghi pittoresche denominazioni. Partendo dallo sperone nordorientale di Punta d'Incenso e proseguendo verso sud, il periplo dell'isola offre alla vista di posti incantevoli: l'isolotto di Gavi, Cala Caetano, Scoglio Aniello, il caratteristico scoglio Spaccapolpi o Arco Aaturale, Punta Nera, Cala d'Inferno, Cala del Core, Cala di Frontone, Scoglio Ravia, Santa Maria, Giancos, fino a giungere alla rada. Quest'ultima è protetta ad est dalla Punta della Madonna con i vicini faraglioni, sotto la quale si aprono le Grotte di Pilato antico murenario romano sul quale la leggenda ha intessuto storie pittoresche. Proseguendo nel giro, si incontrano i Faraglioni del Calzone Muto, Punta della Guardia con il faro, Punta del Fieno, la spiaggia lunata di Chiaia di Luna chiusa da punto di Capo Bianco e via via: i faraglioni di Lucia Rosa, Punta di Capo Bosco, Cala Feola, Cala dell'Acqua, Punta del Papa, Punta Beppe Antonio, Cala Fonte e infine Cala Caparra.
I due principali nuclei urbani di Ponza, caratterizzati da costruzioni basse dai tenui colori pastello, sorgono attorno al porto borbonico, disegnato dall'architetto Winspeare, e in località Le Forna.
Palmarola.
Dista dal porto di Ponza circa otto miglia e si raggiunge con imbarcazioni private prese in affitto. È disabitata, ma d'estate viene aperto qualche punto d'appoggio di ristorazione. Presenta caratteristiche naturali simili a quelle dell'isola madre.
Zannone.
Dista circa sei miglia da Ponza e costituisce oggi per la selvaggina di passo. È una delle poche zone che ancora mantengono quasi integre le caratteristiche della flora e della fauna tipiche del Mediterraneo. Qui vive anche una piccola colonia di mufloni, insediata da anni. Nei pressi del porticciolo, un murenario di età romana. Sull'isola e resti dell'antico convento di Santo Spirito. Fa parte del Parco nazionale del Circeo.
Ventotene.
È l'altro comune dell'arcipelago. Lunga circa 2800 metri, con una larghezza massima di 800 metri e alta, nel punto più elevato appena 139 m (Monte dell'Arco), l'isola presenta caratteristiche assai diverse da quelle dell'isola di Ponza. Più compatta, denuncia la sua origine vulcanica nelle terre rossastre e brune, coperte da bassa vegetazione e da fichi d'India. Luogo di esilio per la bella Giulia (figlia di Augusto), Agrippina (consorte di Germanico) e Ottavia (sterile moglie di Nerone), conserva resti della villa imperiale presso Punta Eolo. La chiesa, dedicata a San Candida, risale al 1765 e fu realizzata su disegno del Winspeare. Il giro dell'isola riserva piacevoli sorprese: Punta Eolo con le tipiche basse rocce a taglio verticale come parallelepipedi; Cala Rossano con il porticciolo per le motonavi; la spiaggetta; le grotte, la tufacea Punta del Pertugio sede del porticciolo romano, con banchine sormontate da suggestivi archi naturali anch'essi di tufo; la spiaggetta di Cala Nave con i due scogli della Nave di Terra e della Nave di Fuori; Punta dell'Arco, Punta Pascone, Cala Parata Grande con un'altra spiaggetta e gli scogli degli Sconcigli. Il pittoresco e ridente abitato costituisce con i suoi chiari colori un esempio di insediamento mediterraneo semplice e lindo. A tutela del patrimonio naturalistico è stata istituita nel 1999 dal Ministero dell'Ambiente la Riserva Marina e Terrestre delle isole di Ventotene e Santo Stefano.
Santo Stefano.
A poco più di mezzo miglio da Ventotene. Per lunghi anni ha legato il suo nome all'ergastolo (l'edificio circolare fu costruito nel 1794 - 1795 dell'architetto Carpi) ormai soppresso. Gli immobili del penitenziario costituiscono motivo per una visita non solo curiosa.
TESTI E FOTO DI PROPRIETA' DELL' APT DI LATINA
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