La ricostruzione di Gibellina Nuova ha consentito non solo di conservare la tradizione contadina, ma anche di tracciare un itinerario culturale verso il futuro, proiettando uomini e cose in una dimensione cosmopolita. Si accede al paese attraversando l'imponente scultura della Stella di Consagra, uno dei simboli della nuova città per essere catapultati in un ambiente quasi virtuale di cui fanno parte il Sistema delle Piazze, la Chiesa, le avveniristiche opere d'arte ad ogni angolo di strada, il rifacimento del Palazzo di Lorenzo e del Baglio delle Case Di Stefano.
Esponenti del mondo della cultura tra cui Accardi, Consagra, Quaroni, hanno contribuito a creare la nuova identità di Gibellina Nuova, così come sulle rovine dell'antica cittadina, Alberto Burri ha ideato il Cretto, scenario artificiale per la memorizzazione del passato e per l'isolamento dell'evento catastrofico, dove vengono rappresentate ogni anno le Orestiadi di Gibellina.
Di fronte Gibellina, la città di Salemi è arrampicata sulle pendici del Monte delle Rose tra i fiumi Mazzaro e Grande, sul luogo dell'antica Halicyae, città sicana alleata di Segesta. L'imponente Castello Normanno, la Matrice barocca, il complesso della Chiesa e del Collegio dei
Gesuiti assieme al quartiere ebraico costituiscono le principali attrattive della cittadina medioevale dove il sentimento popolare di solidarietà, frammisto alla religiosità, trova la sua massima espressione nella tradizionale, colorata ed artistica festa delle Cene di S. Giuseppe.
Attorno ad un casale esistente già nel medioevo nel territorio appartenente al feudo di Calatafimi sorse nel 1604 il borgo di Vita, da cui si può partire per un'escursione naturalistica al Bosco della Baronia. Il centro agricolo di Salaparuta, che esisteva già in età araba con il nome di Menzil Salah ovvero il Casale della Signora, prende il nome dai Paruta che ne costruirono l'attuale borgo. Notevoli sono i resti del Castello di fondazione medioevale, rimaneggiato nel XVIII.
Partanna, situata tra la Valle del Modione e del Belice, fu probabilmente un insediamento sicano. Il primo nucleo del centro storico tardo medioevale, cinto di mura, fu costruito nel XIV sec. Intorno al Castello e alla Matrice. Nel territorio di Poggioreale coesistono i frammenti fittili del VI sec a.C sul Monte Castellazzo, e la bella Piazza di architettura contemporanea progettata dal Portoghesi.
Santa Ninfa, fra Segesta e Salinunte, offre ai visitatori la possibilità di penetrare in un ambiente naturale con diversi boschi tra i quali quello delle Finestrelle, in cui si trova il museo etnoantropologico. A poche centinaia di metri, il vecchio Castello di Rampinzeri, recentemente restaurato, è adesso sede di un club ippico.
Unica in Europa, nel suo genere, è la Grotta carsica di Santa Ninfa, lunga 1.350 metri, con concrezioni eccentriche, cristallizzazioni di gesso, vero paradiso per appassionati di speleologia. Interessanti anche la Piazza Libertà in basolato di porfido e la chiesa del Purgatorio.
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