Levanzo è un'isola speciale. Chi vi si ferma deve amare il mare profondamente, ma deve anche amare la terra, deve avere il gusto di vivere la natura, delle passeggiate a piedi o a dorso di mulo nei sentieri che si inerpicano verso la montagna, deve amare la gente, deve sempre stare con la gente, senza alcun pregiudizio, saperla ascoltare e sapersi raccontare, ma con discrezione.
Si vive tutti insieme, isolani e forestieri, fuori nell'unica strada che attraversa il paese che si affaccia su Cala Dogana. Si dividono le giornate, le cose quotidiane, si chiacchiera, si scherza, si raccontano storie, o si sta in silenzio. Chi ama Levanzo ama la semplicità delle cose, quella semplicità che non è superficialità, ma, al contrario è pienezza della vita.
Levanzo è un'isola speciale, chi la ama veramente è persona speciale, e chiunque sia preso da questo innamoramento sappia che è per sempre. Il paese si affaccia tutto sul mare, le case danno sulla via che è quasi una terrazza sul piccolo porto. A piedi dal paese, facendo una bellissima passeggiata verso occidente, superata Punte Pesce, si arriva al Faraglione e proseguendo, possibilmente a dorso di un mulo, si giunge alla Grotta del Genovese. Andando invece verso est dal paese, percorrendo un sentiero si va verso Cala Fredda e Cala Minnola, splendidi luoghi per godere del sole e del mare cristallino.
Il giro dell'isola in barca consente di conoscere e ammirare la parte settentrionale dell'isola, le coste alte e le rocce a picco sul mare, la splendida Cala Tramontana e, superato Capo Grosso, verso sud Cala Calcara ridossata dallo scirocco. In barca, se le condizioni del mare lo permettono, si può raggiungere in breve tempo la Grotta del Genovese, grotta preistorica di immenso valore scientifico-culturale scoperta casualmente nel 1949 da una pittrice toscana. Si tratta di una grande caverna preceduta da un' antegrotta, dopo la quale, per accedervi, bisogna attraversare un corridoio naturale basso e umido. All'interno della grotta, lungo le pareti, si ammirano i rari e preziosi dipinti e graffiti preistorici raffiguranti scene di caccia e di pesca, figure umane e di animali, cervi, bovidi, equidi, tonni. Le pitture ed i graffiti risalgono sicuramente a periodi e civiltà diverse e testimoniano della presenza dell'uomo sull'isola risalente a più di 10.000 anni fa.
I fondali di Levanzo sono un vero paradiso per chi ama le immersioni. Il mare, che prende tutte le sfumature del verde e del blu intenso, ricchissimo di flora e di fauna, conserva ancora numerosi reperti archeologici risalenti alle battaglie puniche ed al periodo romano. Anfore, vasi, ancore giacciono nei fondali di questo mare generoso che gelosamente custodisce storie secolari, vicende di uomini e di battaglie, miti e leggende.
I testi e le immagini sono pubblicati per gentile concessione dell'A.P.T. di Trapani
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