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I prodotti tipici della provincia di Isernia | |||||
I prodotti tipici del Molise sono espressione di antiche tradizioni che riescono ancora a mantenere alta la qualità della materie prime e la sapienza dei metodi di lavorazione. |
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I prodotti caseari, eredi di quella civiltà della transumanza che per secoli ha contraddistinto queste terre, sono figli di una lavorazione a crudo del latte proveniente dai pascoli dell'Alto Molise e che garantisce a questi prodotti una qualità eccezionale che si ritrova nei caciocavalli (così chiamati perchè posti a stagionare due a due a cavallo di pertiche), nel pecorino e nei latticini freschi: stracciata, ricotta, scamorze e manteche, un involucro di pasta di caciocavallo che racchiude un cuore di burro. Altro prodotto particolarmente pregevole è l'olio, soprattutto quello di Venafro, e della Valle del Volturno, di grande pregio e conosciuto sin dall'antichità tanto da essere citato anche da Tito Livio. L'alta qualità dell'olio rende pregevoli anche i taralli di Venafro. Dalla tradizione dell'allevamento del maiale provengono ottimi insaccati: prosciutti, salsicce, soppressate ed altri insaccati tra cui "la Signora" di Conca Casale, una sorta di grosso salame speziato e stagionato inserito da Slow Food nei propri presidi. Completano la tavola i dolci: la pasta reale, le campane, i confetti, le mandorle ricce e le ostie ripiene di Agnone. Infine il vino, che esprime in pieno il gusto del territorio specia attraverso la D.O.C. Pentro, prodotto a Monteroduni. Capitolo a parte merita invece il tartufo, nero e bianco, di recente scoperta nelle terre della provincia, ma tale da incidere con una quota considerevole nella produzione nazionale (si veda sezione dedicata). L'artigianato Anche la tradizioni artigianali in Molise parlano una storia antica. A partire dalla Pontificia Fonderia di Campane Marinelli di Agnone che fonde campane dall'anno Mille. Ad Agnone sono ancora numerose le tradizionali botteghe del rame e del ferro battuto e sopravvive ancora, seppure in modo più sporadico, l'antica arte orafa. Eredità della civiltà pastorale è la produzione di zampogne, che si perpetua ancora a Scapoli, nell'alta valle del Volturno. A Isernia invece furono le nobili casate napoletane, novizie del Monastero di Santa Maria della Monache, ad importare nel '500 l'arte del merletto a tombolo. Di origine spagnola sembra essere la tradizione che vuole Frosolone antica capitale della produzione di lame, in particolare forbici e coltelli; inoltre, i maestri artigiani del posto hanno ereditato l'antica e raffinata arte dell'acciaio traforato. Quello che ha reso famoso il paesino di Pascopennataro è l'arte sopraffina degli scalpellini, che sapevano trarre dalla pietra i fregi più fini. Infine, retaggio dell'antico popolo sannita, la produzione della ceramica si tramanda anche grazie alla presenza, ad Isernia, del centenario Istituto d'Arte "G. Manuppella".
Si ringrazia il Presidio Turistico Provinciale di Isernia per la concessione di testi ed immagini | |
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