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Il paleolitico e l'archeologia nella provincia di Isernia | |||||
Da visitare gli scavi del Paleolitico ed il tempio di Piatrabbondante del periodo sannitico. |
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Il Paleolitico di Isernia Il giacimento fu rinvenuto casualmente nel 1978, durante i lavori di sbancamento per la costruzione della superstrada che collega Isernia a Campobasso, allorquando un appassionato di paleontologia, osservando gli stati geologici portati alla luce dal lavoro delle ruspe, notò la presenza di reperti ossei che emergevano dal terreno. Nulla però lasciava immaginare la portata di quella scoperta: gli scavi che seguirono, condotti dall'Università di Ferrara e diretti dal Prof. Carlo Perretto, portarono alla luce una vera miniera di reperti, risalenti a 730.000 anni orsono. La presenza umana è testimoniata dal fatto che le ossa risultano manomesse per estrarre parti nobili (midollo e cervello). La densità di reperti rende lo scavo una "palestra" ideale per condurre ricerche da parte di studenti e paleontologi di tutto il mondo. Una parte del paleosuolo è stata ricostruita su un calco del terreno, con i reperti posti esattamente nella posizione originaria: questo pezzo di paleosuperficie è esposto nel Museo di Santa Maria delle Monache, nel centro storico di Isernia. La Provincia di Isernia ha costituito un Centro Europeo di Ricerche Preistoriche, il CERP, che ha sede nei pressi dello scavo e che svolge attività scientifica sul giacimento e coordina il lavoro di scavo. Il Teatro di Pietrabbondante L'area archeologica di Pietrabbondante rappresenta il più importante monumento del mondo sannitico. I Sanniti, primo popolo confederato della storia, avevano tribù disseminate su tutto il territorio che comprende le attuali regioni di Molise, Campania, Basilicata, Abruzzo e Puglia. Il complesso di Pietrabbondante - costituito da un teatro, un tempio e due edifici di servizio posti al fianco di quest'ultimo - veniva utilizzato per culti religiosi e per le riunioni del Senato. Il teatro accoglieva le più importanti assemblee dei capi delle diverse tribù,sannite che, sia pur fiere ciascuna delle propria indipendenza, avevano ben compreso l'importanza dell'unità dei rispettivi popoli in particolari occasioni come le guerre contro Roma: non a caso i Sanniti furono gli unici a tenerle testa a lungo. L'opera, posta sul fianco del Monte Caraceno, è tutta in pietra lavorata a faccia vista, con il podio italico alla base di un colonnato greco e il teatro ha sedili anatomici ognuno ricavato da un unico blocco di pietra; la costruzione è datata fine II, inizio I secolo a.C.. Il santuario ha restituito, sin dai primi scavi avviati dal celebre archeologo Theodor Mommsen per incarico del Re di Napoli, una grande quantità di armi sottratte al nemico, le più numerose delle quali riferite al periodo degli scontri con Roma. Ai lati sono tornati alla luce i resti di un tempio e botteghe di inizio II secolo a.C. e un edificio simile a una foresteria dell'antichità. Poco più in alto, la necropoli del V secolo a.C. ga restituito corredi di guerrieri ora gelosamente custoditi nel Museo nazionale di Napoli. Sulla vetta del monte Caraceno, inoltre la fortificazione del IV secolo a.C. vigila tuttora sulla valle dell'alto Trigno per tutelare ieri i Sanniti Pentri, oggi le testimonianza della loro civiltà. Da sapere ... A Pietrabbondante si arriva attraversando la bellissima foresta di Collemeluccio. Nella piazza principale, all'ingresso del paese, è ubicata la statua bronzea del Guerriero Sannita, posto sul podio del monumento ai caduti della Grande Guerra, mentre lungo le stradine del paese spesso emergono dai portali di pietra dei bassorilievi di chiara provenienza dall'area archeologica. Il paese è circondato da tre enormi massi di roccia, detti Morge: dalla cima della più grande si ammira uno splendido panorama a 360°. In estate nel teatro sannitico si tengono spettacoli teatrali; il paese si trova a oltre mille metri di altitudine, per cui è bene adeguare l'abbigliamento anche in estate specie in caso di spettacoli teatrali serali. Inoltre al Teatro si accede a piedi, da una stradina brecciata lunga circa 200 metri e in pendenza: scarpe comode!
Si ringrazia il Presidio Turistico Provinciale di Isernia per la concessione di testi ed immagini | |
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