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Grande centro industriale, commerciale e culturale, fra i principali d'Italia. La città si stende sulla pianura piemontese, mentre tutto intorno si ergono le alte catene montuose. Molti i monumenti e le antiche e preziose costruzioni ... |
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La Basilica di Superga, situata sul colle omonimo, a 672 metri sul livello del mare ad una delle quote più alte delle colline torinesi, è meta di pellegrinaggi da tutta Italia. La Basilica di Superga è stata edificata per volere di Vittorio Amedeo II per mantener fede ad un voto che egli fece davanti alla statua della Madonna delle Grazie in un momento difficile per il regno sabaudo. La Basilica, i cui lavori di costruzione iniziarono nel 1717 su progetto di Filippo Juvarra, venne inaugurata nel 1731 da Carlo Emanuele III. Il grande mausoleo costruito nei suoi sotterranei ospita i sepolcri di re sabaudi (come Vittorio Amedeo II e Carlo Alberto) e di numerosi principi di casa Savoia. La Basilica è da molti ricordata per un disastroso incidente: il 4 maggio 1949 l'aereo che trasportava la squadra di calcio del Torino (ai tempi considerata una delle più forti squadre nel mondo) si schiantò contro un muraglione situato nella parte posteriore dell'edificio: nell'incidente morirono i giocatori ed i tecnici della squadra, i giornalisti ed i membri dell'equipaggio. L'attuale Duomo, unico esempio di chiesa rinascimentale a Torino, fu edificato per volere del vescovo Domenico Della Rovere sui resti di tre chiese medioevali. Il progetto, affidato all'architetto toscano Meo del Caprina, venne realizzato tra il 1491 e il 1498. Il campanile di Sant'Andrea (del 1469), venne sopraelevato nel 1720 su progetto di Filippo Juvarra. Nel 1667, Padre Guarino Guarini, architetto e grande esponente del barocco piemontese, fu incaricato da Carlo Emanuele II di Savoia di progettare e realizzare la cappella nella quale conservare la Sacra Sindone, la preziosa reliquia che si ritiene essere il lenzuolo che avvolse il corpo di Cristo. La cappella, con la sua cupola fu collocata tra l'apice della navata maggiore del Duomo e l'appartamento del monarca, all'interno vi è una teca d'argento contenente la reliquia trasportata a Torino da Emanuele Filiberto, nel 1578. Il nucleo originale di Palazzo Madama e Casaforte degli Acaja (questo è il suo nome completo) è costituito da un'edificio di epoca romana, la Porta Fibellona. La fortificazione di Porta Fibellona, con il passare dei secoli, giunge in mano ai Savoia-Acaja che nella prima metà del XIV secolo la ingrandiscono a castello e, in seguito, passa a Ludovico Acaja che gli conferisce la forma quadrata con corte, portico e quattro torri angolari. Il progetto della facciata, con un corpo centrale fiancheggiato da due laterali più elevati, fu realizzata da Carlo Morello su disegno di Amedeo di Castellamonte nel 1658. All'interno dell'edificio è possibile ammirare una delle più sontuose dimore reali d'Europa, infatti, le sue sale contengono ancora opere ed arredi realizzati nei tre secoli in cui fu abitato dai Savoia ed il piano nobile conserva le opere dei più importanti artisti che operarono a Torino dal Seicento all'Ottocento. A partire dal 1713, Filippo Juvarra apporta numerosi ampliamenti: vengono realizzate le Segreterie, gli Archivi di Stato e gli Uffici, inoltre, Juvarra realizza la Scala delle Forbici (a rampe sdoppiate) ed il Gabinetto Cinese, affrescato nel 1737 da Claudio Francesco Beaumont.Alla partenza di Juvarra, i successivi lavori di restaurono sono affidati a Benedetto Alfieri che rinnova la Galleria del Daniel (che diventa una sala da ballo) e le nuove camere degli Archivi.In epoca carlo albertina Ernest Melano e Pelagio Pelagi realizzano la Sala da Ballo, il Salone degli Svizzeri, la Camera da Studio del Re, il Gabinetto delle Medaglie e la Sala del Consiglio.Tra il 1835 e il 1846 viene installata la nuova cancellata in ferro fuso del Palagi, vengono collocate le statue equestri dei Dioscuri (Castore e Polluce) e nella Galleria del Beaumont viene allestita l'Armeria Reale.Dietro a Palazzo Reale si estendono i Giardini Reali, ampliati nel Seicento da André Le Nôtre, architetto del Re Sole, poi più volte arricchiti con rotonde e fontane dei migliori architetti e designer del tempo, tra cui Henri Duparc cui fu affidata la scelta e la disposizione di alberi e piante ornamentali. Palazzo Carignano è il celebre edificio storico situato nell'omonima piazza.Nella seconda metà del XVII secolo, Emanuele Filiberto (del ramo Savoia-Carignano) commissionò a Guarino Guarini (costruttore della Cappella della Sindone) un palazzo per la propria famiglia. Il Guarini progettò uno splendido edificio in stile barocco piemontese costituito una torre ellittica (leggermente arretrata in facciata) e due ali laterali che formano un cortile quadrato cinto dal corpo di fabbrica. Le decorazioni della facciata del piano nobile rappresentano avventure ed imprese dei Carignano, mentre gli interni sono splendidamente affrescati da Stefano Legnani.Nel corso dei lavori di ampliamento, eseguiti a Giuseppe Bollati (tra il 1864 e il 1871), fu costruita la facciata posteriore in pietra bianca e stucco rosa, con fastose colonne e porticato al piano terra. Nel 1884 Carlo Ceppi, sulla facciata principale, aggiunse un grande fregio recante la scritta “ Qvi Nacqve Vittorio Emanuele II”. Palazzo Carignano, con l'ascesa al trono dei Savoia, venne ceduto al Demanio, per ospitarvi il Consiglio di Stato e la direzione delle Poste. Nel 1848 l'edificio divenne sede della Camera dei Deputati del Parlamento Subalpino e per quest'uso l'architetto Carlo Sada modificò il salone delle feste situato all'interno della torre ellittica.Nel 1861, con l'apertura del primo Parlamento italiano, l'aula risultò troppo piccola ed i deputati si riunirono in un edificio provvisorio situato nel cortile, sino al trasferimento della capitale a Firenze, nel 1864. Attualmente il Palazzo ospita il Museo del Risorgimento Italiano. Villa della Regina fu progettata intorno al 1620 da Ascanio Vitozzi per volere del cardinale Maurizio di Savoia; alla sua costruzione parteciparono anche Amedeo di Castellamonte e Filippo Juvarra. Successivamente, la villa divenne dimora di due regine, Anna di Orlèans (moglie del re Vittorio Amedeo II) e Maria Antonia di Borbone-Parma (moglie di Vittorio Amedeo III) e per questo motivo l'edificio è chiamato Villa della Regina.Il complesso è costituito da un ricchissimo scalone d'ingresso, un grande salone centrale, gabinetti cinesi, ampie e sontuose stanze. Degni di nota sono gli splendidi giardini all'italiana su più piani ed il giardino situato dietro il palazzo dotato di terrazze, belvedere e splendide fontane decorative. Il parco si estende sulle rive del Po a ridosso della collina, fra il ponte Re Umberto I e il ponte Principessa Isabella. L'origine del suo nome è incerta: secondo alcuni il nome deriva da San Valentino in quanto le reliquie del Santo, sono conservate dal 1700 in una teca di cristallo nella chiesa di San Vito, nei pressi del Parco; secondo altri, invece, il nome deriva da una festa galante, che si svolgeva nel parco ogni 14 febbraio, in cui, per gioco, ogni dama chiamava Valentino il proprio cavaliere.La costruzione del parco iniziò nel 1630 su progetto di Carlo Cognengo di Castellamonte, poi fu proseguita dal figlio Amedeo ed in seguito, nel 1864, il parco venne ridisegnato e sistemato dal francese Barillet. Al parco del Valentino si svolsero le grandi Esposizioni Internazionali del 1884, 1898, 1902, 1911, 1928. Per l'Esposizione del 1961 venne realizzata una piccola valle fiorita e percorsa da ruscelli; nel 1965 fu realizzato il Roseto. All'interno del parco si trovano il Castello del Valentino ed il Borgo Medioevale. L'antico castello fu acquistato da Emanuele Filiberto di Savoia su consiglio di Andrea Palladio, nel 1564. Il castello fu completamente restaurato dal 1621 al 1660 da Carlo di Castellamonte e poi dal figlio Amedeo. Il castello deve la sua forma attuale alla giovanissima Maria Cristina di Francia (sposa di Vittorio Amedeo I di Savoia) che vi soggiornò, sino al 1630 con la sua corte. Proprio per questo motivo, la facciata principale (rivolta verso Torino) ha le tipiche caratteristiche architettoniche dei castelli francesi del XVII secolo. Gli ambienti, in particolare il Salone Centrale e la Sala della Caccia, conservarono tracce dell'antico splendore seicentesco, con ricchi stucchi ed affreschi allegorici commemorativi.Sulla figura della nobildonna francese circolavano voci maligne, secondo cui il Castello era luogo di incontri amorosi con gentiluomini e servitù che, in seguito, venivano gettati in un profondo pozzo dalla giovane amante. Il complesso nacque nel 1884 come padiglione dell'Esposizione generale italiana artistica e industriale, il grande evento, simile ad una mostra-mercato, che aveva lo scopo di presentare i nuovi prodotti dell'industria. Il borgo fu costruito su progetto dell'eclettico Alfredo d'Andrade, grande conoscitore del medioevo piemontese. Mentre la Rocca, era stata costruita in modo permanente, il villaggio medievale era destinato alla demolizione una volta che la manifestazione fosse terminata ma, grazie all'enorme successo ottenuto dal complesso, il borgo entrò a far parte dei Musei Civici.Il borgo riproduce con le sue mura merlate, il castello, il ponte levatoio, le case fortificate, e le botteghe artigiane, una riproduzione fedele (e studiata per apparire quasi “vera”) di un villaggio del '400. | |
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