RIAPERTURA DEL MUSEO DELL’ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI PERUGIA
Nuovo allestimento di Gipsoteca, Galleria dei dipinti, Gabinetto dei disegni e delle stampe
Inaugurazione ufficiale: sabato 30 giugno 2012 - ore 11.00
Da domenica 1° luglio 2012, dopo quindici anni di letargo e di esilio, riapre i battenti al pubblico il Museo dell'Accademia di Belle Arti di Perugia, con un nuovo allestimento, espressione di una intelligente selezione dell'imponente patrimonio storico-artistico sedimentatovi nei secoli.
Questo miracolo, che riempie un vuoto doloroso nel panorama museale cittadino e umbro, lo si deve alla lungimiranza generosa della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia che ha interamente finanziato l'oneroso e complesso insieme dei costi, su originaria segnalazione del presidente Alfredo De Poi, prematuramente scomparso.
Il consiglio di amministrazione, guidato dall’attuale presidente avvocato Mario Rampini, ha fatto propria l'idea di innovare il Museo, predisponendo tutte le misure idonee alla ricostituzione e “ricostruzione” della struttura espositiva, realizzata anche con materiali e colori di assoluta originalità.
L'Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia - fondata dal pittore Orazio Alfani e dall'architetto e matematico Raffaello Sozi - nasce nel 1573, come Accademia del Disegno, seconda solo a quella fiorentina (1562).
Dopo altalenanti vicende, dal 1901 l'Accademia trova la propria sede nell'antico convento di San Francesco al Prato (accanto al celebre Oratorio di San Bernardino di Agostino di Duccio), dove nel 1974 prendono corpo e forma le preziose e uniche raccolte d'arte, oggi ordinate in tre sezioni: Gipsoteca (galleria dei gessi), Galleria dei dipinti, Gabinetto dei disegni e delle stampe.
Il ricco patrimonio artistico che si è formato nel corso dei secoli è il risultato non solo di donazioni di enti e di privati, ma soprattutto di lavori prodotti dagli accademici che, in qualità di studenti, docenti o collezionisti hanno voluto lasciare un segno tangibile del proprio attaccamento ai “colori” della scuola.
Il primo nucleo della collezione è nato contestualmente alla formazione dell'Accademia del Disegno con la donazione dei calchi in gesso, eseguiti dal perugino Vincenzo Danti, nel 1573, delle sculture michelangiolesche che sottolineano i sarcofagi delle tombe medicee della Sacrestia nuova di San Lorenzo di Firenze: Aurora, Giorno, Crepuscolo, Notte.
Il patrimonio accademico viene ad arricchirsi con la requisizione napoleonica dei beni ecclesiastici (1814), che andrà a formare la base della raccolta d'arte della Galleria Nazionale dell'Umbria, assolvendo anche a una funzione di tutela e conservazione. Con l'Unità d'Italia del 1861, viene riconosciuto all'Accademia un gruppo di queste opere, ampliate con lavori del Settecento e, massimamente, grazie al risveglio delle arti visive, dell'Ottocento, periodo storico al quale l'Istituzione dette contenuto e forma, divenendo guida e motore artistico per la generazione degli artisti umbri. Il flusso dell'accrescimento del patrimonio continua per tutto il Novecento, tanto che la presenza di protagonisti di rilievo nazionale e locale contribuisce a qualificare il lavoro e la produzione dei giovani studenti, cogliendo un significativo riconoscimento nel mondo dell'arte e della critica.
Fin dalla sua costituzione, il Museo dell’Accademia si pone per completezza di espressione, di comunicazione e per qualità contenutistiche ai primi livelli nel panorama museale regionale e non.
Oggi il Museo si riappropria, dopo tre lustri di silenzio e di polvere, degli spazi “rapinati” dal terremoto dell'autunno del 1997, che ne ha causato la chiusura forzata, lo sfollamento delle opere nei depositi e talvolta la momentanea esposizione in altre sedi. Attraverso un allestimento moderno concepito secondo la più innovativa concezione museale, l'Accademia ridona luce al suo patrimonio, offrendone al pubblico una significativa selezione scandita dall'originaria articolazione in Gessi, Dipinti, Disegni e Stampe.
Un programma di mostre temporanee, organizzate negli spazi adiacenti al museo, permetterà di ammirare e godere delle altre opere che non possono essere esposte in maniera permanente.
Nel 2012, dunque, la secolare vita dell'Accademia di Belle Arti di Perugia ricompone la propria fisionomia riconsegnando al pubblico una pagina che narra le vicende storiche e artistiche di una Istituzione che rappresenta un bene della intera collettività.
Il patrimonio della Fondazione Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” comprende circa 600 gessi, 430 dipinti, 12.000 disegni e 6.300 incisioni. Fra i gessi, eccezionali per fattura e varietà, si distinguono il gigantesco Ercole Farnese, Il pugilatore Damòsseno, Amore e Psiche e Le Tre Grazie di Antonio Canova, copia originale donata dall'artista (nella foto), Il Laocoonte, Il Pastorello di Bertel Thorvaldsen. Fra i dipinti spiccano Autoritratto con pappagallo di Mariano Guardabassi e quadri di Annibale Brugnoli, Domenico Bruschi, Armando Spadini, Mario Mafai, Alberto Burri, Gerardo Dottori.
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SCHEDA TECNICA DEL PROGETTO DI RESTAURO
FONDAZIONE ACCADEMIA BELLE ARTI “PIETRO VANNUCCI” - PERUGIA
ALLESTIMENTO DEL MUSEO E DELLA GIPSOTECA ALL’INTERNO DEL COMPLESSO DI SAN FRANCESCO AL PRATO – PERUGIA
PROGETTO E DIREZIONE ARTISTICA: Arch. Fabio Mongelli - Collaboratori: Arch. Bardia Azizi, Arch. Alessandro Gori
PROGETTO ILLUMINOTECNICO: Studio Arch. Annunziata & Terzi
PROGETTO IMPIANTO ELETTRICO: Ing. Mario Lucarelli
UFFICIO DIREZIONE LAVORI: Ing. Arch. Massimo Mariani – Ing. Paolo Anderlini
COORDINAMENTO SICUREZZA: Ing. Paolo Anderlini
PROGETTO GRAFICO: Intorno Design
ENTI:
COMUNE DI PERUGIA - Settore Governo e Sviluppo del Territorio e dell'Economia - U.O. Politiche dei Beni Culturali
SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHITETTONICI E PAESAGGISTICI DELL'UMBRIA
SOPRINTENDENZA PER I BENI STORICI ARTISTICI ED ETNOANTROPOLOGICI DELL'UMBRIA
IMPRESE:
TOTEM S.r.l. – Allestimento
CHIOCCI Impianti S.r.l. – Impianti elettrici e di illuminazione
CS81 – Pavimento
Un sentito ringraziamento viene rivolto alle due Soprintendenze, per la cura con la quale hanno seguito l’iter progettuale e realizzativo.
Intervento finanziato con i contributi della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia
UNA NUOVA MUSEALIZZAZIONE
L’intervento progettuale è finalizzato alla riproposizione della destinazione d’uso espositiva del patrimonio storico artistico della Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia, la cui collezione si compone di tre nuclei fondamentali: la Gipsoteca, il Gabinetto disegni e stampe e la Pinacoteca. La proposta di valorizzazione museale prevede una progettazione inclusiva, attenta alla valorizzazione delle opere, all’utilizzo degli spazi e al visitatore. L'intento è quello di dare riconoscibilità e identità al luogo, creare una narrazione, una “risonanza” tra le opere, valorizzando al massimo la trasmissione del sapere, grazie all’utilizzo di diversi livelli di comunicazione.
LA GENESI DEL PROGETTO
ANALOGIE PERCETTIVE CITTÀ/MUSEO: VERSO UN'ARCHITETTURA DI PERCORSO
Via dei Priori scende ripida dall'arco su Corso Vannucci, su un tracciato di origine etrusca. Lungo questa direttrice, una delle Vie regali della città medievale, si addensano residenze e complessi ecclesiastici. Le compatte cortine edilizie sono interrotte da vicoli strettissimi, ripidi e tortuosi, che costituiscono tra le più tipiche peculiarità dell'assetto viario della Città vecchia. La via continua stretta, assume un andamento mosso e articolato che evidenzia la stratificazione degli eventi sul tessuto urbano e offre uno scorcio prospettico straordinario, concluso sul fondo dal complesso francescano. La Gipsoteca ed il Museo sono accolti in alcuni ambienti al primo piano.
ARCHITETTURA E STORIA: LA CITTÀ COME MATERIALE DI PROGETTAZIONE
La Città di Perugia è il luogo di stratificazioni successive. Questa condizione consente di mettere in atto un'operazione di storicizzazione, con l'obiettivo di adoperare la consapevolezza degli esiti diacronicamente stratificati quale materiale strutturale della proposta progettuale. Ciò all'interno di una posizione che rileva la priorità di una contestualizzazione del progetto nell'ambito urbano.
IL PERCORSO ESPOSITIVO: ANALISI URBANA E PROGETTO ARCHITETTONICO
E' stato possibile individuare quei caratteri invarianti, desunti dal contesto della Città storica, che prefigurano la trasformazione di un luogo generico in un luogo identitario. L'intervento finalizzato alla corretta fruizione delle opere in mostra è stato correlato, per affinità processuale e logica, con la struttura significativa del tessuto urbano, accettata perché riconosciuta valida e significante, in una composizione unitaria, che ha coinvolto come materiali di progetto, il nuovo e l'antico. La progettazione si è posta, pertanto, come uso sintattico di elementi tipologici e si è confrontata con la possibilità di proporne un nuovo e diverso ordine logico.
DESIGN “FOR ALL”
PROGETTO ESPOSITIVO – La proposizione dei valori spaziali complessivi del tessuto storico e l’uso di materiali neutri rispetto al valore delle testimonianze storico-artistiche, caratterizzano un progetto espositivo costruito secondo un concetto di “sceneggiatura museale”, sottolineano una progettazione “for all” (inclusiva) attenta al visitatore, all’utilizzo degli spazi e alla valorizzazione delle opere.
PERCORSI ED AREE TEMATICHE - Il percorso espositivo prevede la visita della gipsoteca, quindi del gabinetto dipinti e stampe e, in conclusione, della pinacoteca, articolata in più aree tematiche. La segnaletica interna, i pannelli con la narrazione storica, un corner multimediale, i pannelli di sala con comunicazione a più livelli, accompagnano la visita con diversi gradi di lettura, in base ai tempi, agli interessi o all'età del visitatore.
COMUNICAZIONE INTERNA - L’utilizzo di diversi livelli di comunicazione da riconoscibilità e identità al luogo, lo rende amichevole, crea una narrazione, una “risonanza” tra le opere, valorizzando al massimo la trasmissione del sapere. Particolare attenzione è riservata all’ergonomia del supporto e della grafica.
DIDATTICA E DIVULGAZIONE - Le opere parlano, il museo si racconta, esplorando le potenzialità del rapporto tra cultura materiale e immateriale, facendo scoprire al visitatore nuovi scenari.
LO STUDIO ILLUMINOTECNICO
Le scelte illuminotecniche, oltre a rispettare in modo rigoroso le norme vigenti per la salvaguardia e conservazione delle opere, sono state studiate per offrire una corretta interpretazione dei caratteri formali e dei valori artistici che in esse sono espressi. In particolare nella accurata evidenziazione delle peculiarità plastiche delle sculture e dei rilievi esposti nella Gipsoteca e nella uniformità luminosa dei quadri della Pinacoteca. A favore del comfort visivo dei visitatori è stata riservata la massima cura nell’evitare fenomeni di abbagliamento da parte degli apparecchi e casi fastidiosi di riflessione causata dai vetri a protezione dei dipinti e dei disegni. L’utilizzazione delle sorgenti LED per l’illuminazione della Pinacoteca, pur nel rispetto del budget a disposizione, costituisce una risposta significativa all’esigenza di adeguamento tecnologico dell’illuminazione museale specie per quanto concerne il risparmio energetico e gestionale degli impianti.
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