FLAVIO LUCCHINI
Sul sogno del corpo che ‘abita’ nella città ideale di Sabbioneta
Installazioni site-specific. Opere dal 1990 al 2012
A cura di Anna Vergine e Gabriele Fallini
Mostra antologica a Palazzo Ducale - Città di Sabbioneta (MN)
Domenica 23 settembre – Domenica 28 ottobre 2012
Inaugurazione: Teatro all’Antica, Sabato 22 settembre ore 18.00
A Flavio Lucchini, artista ma anche art-director e personaggio che ha inciso profondamente nel mondo dell’editoria, della grafica, della cultura e, ultimamente, dell’arte, a Milano, è dedicata la grande antologica presentata a Palazzo Ducale di Sabbioneta, la “citta ideale” in provincia di Mantova. Un omaggio al lavoro di un concittadino radicato nel mondo ma che non ha dimenticato le origini mantovane. L’abito idealizzato, metafora della società contemporanea, leit-motif della ricerca di Lucchini, entra nel palazzo, con installazioni site-specific in dialogo con le antiche stanze e le tracce del passato che ancora lo anima.
Foto sopra: Flavio Lucchini e Totem (foto di Oliviero Toscani)
La lunga storia di vita e professione di Flavio Lucchini prende origine dalla sua straordinaria capacità nel disegno scoperta negli anni del liceo a Mantova, insieme all’anomalo interesse, per quei tempi e quei luoghi, per l’arte e le avanguardie. Una passione che si consolida negli anni della facoltà di Architettura di Venezia e dell’Accademia di Brera, arricchendo conoscenze e senso estetico. Che trova applicazione nella scelta della grafica e nell’invenzione di nuove formule editoriali, che lo porteranno negli anni a creare testate innovative e di grande influenza nella moda, a partire da Fantasia, poi Amica, Vogue Italia, L’Uomo Vogue e tutti i titoli del gruppo Condé Nast, Donna, Moda e tante altre.
Negli anni novanta, all’apice della carriera editoriale, la passione per l’arte prende il sopravvento e Lucchini inizia la sua ricerca estetica. L’abito femminile, “oggetto” attorno a cui per tanto tempo ha costruito riviste di successo, diventa strumento di indagine, di riflessione, in una visione della moda che trascende dal tempo limitato cui è destinata per definizione.
La mostra Sul sogno del corpo che “abita” nella città ideale di Sabbioneta, a cura di Anna Vergine e Gabriele Fallini, ripercorre le tappe del percorso artistico di Flavio Lucchini con le opere – dipinti, altorilievi, sculture, quadri digitali – realizzate dai primi anni ’90 ad oggi, inserite nelle sale e ad esse collegate attraverso un sottile filo logico-estetico che permette di gustare nel contempo le une e le altre: la forza della contemporaneità, la bellezza della classicità.
Con eleganza, con ironia, con lungimiranza, Lucchini attraversa gli anni sperimentando tecniche e materiali: dai post-pop Fashion-Luna Park rilucenti di paillettes, ai Toys di legno o metallo multicolore, ai deificati Totem di acciaio cor-ten, alla serie di pale e sculture Gold in foglia d’oro, ai sofisticati Dress-Memory in resina catalizzata, ai grandi Ghost madreperlati, alle ingenue Dolls di resina colorata, fino ai Flowers di poliuretano rivestito, alle Faces, ritratti a rilievo in gesso alleggerito, per arrivare agli ultimi lavori digitali, con burqa e abaya che toccano un tema di grande attualità, l’artista non si distacca mai da quell’universo femminile che nasconde sopra o sotto l’abito mille implicazioni. Fanno eccezione gli ultimi lavori digitali. Con uno sguardo ormai pago di moda e disincantato Lucchini pone al Louvre o immagina in Paradiso icone contemporanee come i grandi goleador o star mitizzate come Monica Bellucci, reinterpreta in chiave provocatoria le immagini sacre che ornano le chiese, immagina la città del futuro sulla base dei grattacieli di Dubai.
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