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I guerrieri del Pacifico. Storie di rugby, tatuaggi e spacca-teste | |
Lo sport, museo del mondo. Aspettando le Olimpiadi... l’esposizione sarà visitabile a Roma, nelle sale del Museo delle Civiltà dal 22 ottobre al 5 dicembre. |
La ricorrenza della XXXII Olimpiade, che avrà luogo in Giappone, a Tokyo, dal 24 luglio al 9 agosto 2020, rappresenta un’irrinunciabile occasione per avviare una riflessione sul ruolo delle pratiche ludiche e agonistiche nell’evoluzione della civiltà umana e sulla rappresentazione che tali attività hanno avuto all’interno delle istituzioni museali. Lo sport e gli studi ad esso associati infatti non vanno considerati esclusivamente come una fredda analisi giornalistica di dati inerenti alle prestazioni atletiche, ai risultati degli incontri agonistici disputati o alle classifiche delle squadre impegnate in un determinata disciplina. Lo sport costituisce un fenomeno molto più complesso e pervasivo che ha caratterizzato, secondo forme e modalità differenti, l’intera storia dell’umanità, rappresentando dunque una chiave di lettura fondamentale per comprenderne gli aspetti più profondi. La rilevanza di queste tematiche ha spinto il Museo delle Civiltà a farsi promotore di una serie di eventi ed esposizioni che, a partire dal mese di ottobre 2019 per la durata di un anno, accompagneranno il pubblico alla scoperta delle antiche e moderne attività sportive, dei popoli che le hanno prodotte e delle società in cui si sono radicate. Attraverso lo sviluppo di un approccio interdisciplinare – aspetto che caratterizza fin dalla sua fondazione il museo – verrà proposto un percorso che interseca la dimensione antropologica ed etnografica con quella storica e museografica, fornendo ai visitatori uno strumento nuovo e originale per approcciarsi al grande evento mediatico delle Olimpiadi di Tokyo di 2020. La prima tappa di questo lungo itinerario sarà dedicata al mondo del rugby e alle isole dell’oceano Pacifico. Lo svolgimento dei campionati mondiali di rugby – anch’essi in Giappone – tra i mesi di settembre e novembre 2020, rappresenta infatti uno stimolo a conoscere meglio quei popoli e quelle culture che si sono imposti ai vertici mondiali della disciplina. Nuova Zelanda, Fiji, Samoa e Tonga sono diventati un vero e proprio emblema del rugby e della palla ovale. Nondimeno, al di là del richiamo mediatico rappresentato dall’interpretazione spettacolare di questo sport offerta dalle nazioni del Pacifico o dall’ancor più impressionante esecuzione delle danze prima di ogni match, appare fondamentale conoscere le radici profonde di queste culture. L’esposizione “I guerrieri del Pacifico. Storie di rugby, tatuaggi e spacca-teste”, attraverso il catalizzatore dello sport, vuole promuovere tra i visitatori del museo un approccio storico, antropologico ed etnografico alla conoscenza di popoli così lontani dalla cultura occidentale, fornendo degli strumenti che possano aiutare a comprendere i motivi per i quali il rugby ha avuto una così grande diffusione tra gli abitanti delle isole del Pacifico. L’esposizione sarà visitabile nelle sale del Museo delle Civiltà dal 22 ottobre al 5 dicembre. Costo del biglietto: 10,00 €, valido per tre giorni; Riduzioni: 2,00 € agevolato, valido per un giorno per i cittadini della UE di età compresa tra i 18 e i 25 anni
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