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Mine vaganti | |
Ultime poltrone disponibili per le tre repliche di ‘Mine vaganti’, lo spettacolo di Ferzan Ozpetek nato dall’adattamento teatrale del celebre film omonimo del 2009, in scena dal 16 al 18 dicembre al Teatro Duse di Bologna. |
Ultime poltrone disponibili per le tre repliche di ‘Mine vaganti’, lo spettacolo di Ferzan Ozpetek nato dall’adattamento teatrale del celebre film omonimo del 2009, in scena dal 16 al 18 dicembre al Teatro Duse di Bologna (venerdì e sabato alle ore 21, domenica alle ore 16). Sul palco Francesco Pannofino e Iaia Forte nel ruolo dei coniugi Cantone, genitori dei due fratelli interpretati da Edoardo Purgatori e Carmine Recano. Accanto a loro anche Simona Marchesini nel personaggio della nonna. Completano il cast Roberta Astuti, Sarah Falanga, Mimma Lovoi, Francesco Maggi, Luca Pantini e Jacopo Sorbini. Ozpetek firma, dunque, la sua prima regia teatrale mettendo in scena uno dei suoi capolavori cinematografici, vincitore di 2 David Di Donatello, 5 Nastri D’Argento, 4 Globi D’Oro, del Premio speciale della giuria al Tribeca Film Festival di New York e del Ciak D’Oro come Miglior film. “Come trasporto i sentimenti, i momenti malinconici, le risate sul palcoscenico? Questa è stata la prima domanda che mi sono posto, e che mi ha portato un po’ di ansia, quando ha cominciato a prendere corpo l’ipotesi di teatralizzare ‘Mine vaganti’” spiega Ozpetek, ricordando che “la prima volta che raccontai la storia al produttore cinematografico Domenico Procacci, lui rimase molto colpito aggiungendo entusiasta che sarebbe potuta diventare anche un ottimo testo teatrale. Poco dopo avviammo il progetto del film e chiamammo Ivan Cotroneo a collaborare alla sceneggiatura. Oggi, dietro invito di Marco Balsamo, quella prospettiva si realizza con un cast corale e un impianto che lascia intatto lo spirito della pellicola”. Il regista italo-turco racconta di aver lavorato per sottrazione, “lasciando quell’essenziale intrigante, attraente, umoristico. Ho tralasciato circostanze che mi piacevano tanto, ma quello che il cinema mostra, il teatro nasconde, e così ho sacrificato scene e ne ho inventate altre, anche per dare nuova linfa all’allestimento”. Nella versione teatrale cambia anche l’ambientazione. “Ora una vicenda del genere non potrebbe reggere nel Salento, perciò l’ho ambientata in una cittadina tipo Gragnano o lì vicino. In un posto dove un coming out ancora susciterebbe scandalo”. Rimane, invece, al centro la famiglia Cantone con le sue radicate tradizioni culturali alto borghesi e un padre desideroso di lasciare in eredità la direzione dell’azienda ai due figli. Come è noto, tutto precipita quando uno dei due fratelli si dichiara omosessuale, battendo sul tempo il minore tornato da Roma proprio per fare altrettanto. “Racconto storie di persone, di scelte sessuali, di fatica ad adeguarsi ad un cambiamento sociale ormai irreversibile. Qui la parte del pater familias è emblematica, oltre che drammatica e ironica allo stesso tempo” precisa Ozpetek, sottolineando che in scena “le emozioni dei primi piani hanno ceduto il posto a punteggiatura e parole; i tre amici gay sono diventati due e ho integrato le parti con uno spettacolino per poter marcare, facendone perfino una caricatura, quelle loro caratteristiche che prima arrivavano alla gente secondo le modalità mediate dallo schermo”. Del resto, continua, “Il teatro può permettersi il lusso dei silenzi, ma devono essere esilaranti, altrimenti vanno riempiti con molte frasi e una modulazione forte, travolgente. A questo proposito, ho tratto spunto da personali esperienze”. Incalzante in ritmo della pièce che si avvale delle scene di Luigi Ferrigno e delle luci di Pasquale Mari. I costumi sono di Alessandro Lai. “Ho realizzato una commedia che mi farebbe piacere andare a vedere a teatro, dove lo spettatore è parte integrante della messa in scena e interagisce con gli attori, che spesso recitano in platea come se fossero nella piazza del paese e verso cui guardano quando parlano” conclude Ozpetek che chiosa, “la piazza/pubblico è il cuore pulsante che scandisce i battiti della pièce”.
NUOVO TEATRO DIRETTA DA MARCO BALSAMO IN COPRODUZIONE CON FONDAZIONE TEATRO DELLA TOSCANA Francesco Pannofino, Iaia Forte, Edoardo Purgatori, Carmine Recano MINE VAGANTI uno spettacolo di FERZAN OZPETEK e con SIMONA MARCHINI ROBERTA ASTUTI, SARAH FALANGA, MIMMA LOVOI, FRANCESCO MAGGI, LUCA PANTINI, JACOPO SORBINI scene LUIGI FERRIGNO costumi ALESSANDRO LAI luci PASQUALE MARI fotografie ROMOLO EUCALITTO BIGLIETTI Intero Ridotto Mini Platea 29 euro 26 euro 23,50 euro Prima galleria e palchi 25 euro 23 euro 23 euro Prima galleria e palchi con visibilità ridotta 21 euro 19 euro 19 euro e seconda galleria
BIGLIETTERIA Teatro Duse - Via Cartoleria, 42 Bologna - Tel. 051 231836 - biglietteria@teatroduse.it Dal martedì al sabato, dalle ore 15 alle 19 e da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo. APERTURE STRAORDINARIE: lunedì 12 e 19 dicembre dalle ore 15 alle 19 e da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo. CHIUSURE 23, 24 e 25 dicembre. On line: teatroduse.it | Vivaticket |
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