METAL PANIC: Il PAC di Milano si trasforma in un cantiere poetico sotto la visione di Marcello Maloberti |
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METAL PANIC di Marcello Maloberti | |
Madonnine ribelli e forbici danzanti,al PAC fino al 9 febbraio 2025, un viaggio metafisico nella Milano contemporanea, dove impalcature e guard-rail diventano strumenti di narrazione artistica in un caleidoscopio di installazioni, performance e memorie. |
METAL PANIC di Marcello MalobertiDal 27 novembre 2024 al 9 febbraio 2025 il PAC milanese si trasforma in un sito in costruzione. Strutture temporanee all'esterno e all'interno del Padiglione, segnaletica stradale distesa sul pavimento e sospesa al soffitto creano nuovi percorsi: METAL PANIC firmata da Marcello Maloberti si presenta come un intervento dirompente ma minuziosamente orchestrato. Le tubature metalliche, emblema della Milano industriosa novecentesca, che sostengono la copertura del "cantiere", si ripropongono nell'installazione che dà il nome alla mostra, dove la potenza delle canne da fuoco viene trasfigurata in una melodia di respiri che risuonano acuti nell'ambiente, generando delicate sorprese. Le graffette dei mercati rionali sostengono il sipario dell'Italia contemporanea, la cui insegna diventa l'intreccio delle tovaglie a scacchi biancorossi delle osterie tradizionali, mentre il guard-rail che in TILT (2024) delimita i confini stradali ridefinisce l'ambiente, inaugurando un itinerario fatto di imprevisti, incontri fortuiti ed epifanie, similmente a quanto accade percorrendo le strade cittadine. L'approccio meticoloso di Maloberti trova la sua essenza nel taglio perpetuo delle forbici nella performance SIRONI (1885-1961), che frammentano l'universo sironiano creando la levità di un dipinto privo di dimensioni. Lo stesso strumento le cui lame vengono ammorbidite in CHANCE DI UN CAPOLAVORO (2024) da candide piume d'oca, in un equilibrio tra vigore e liricità; diversamente da quelle affilate che mantengono aperti i 277 volumi che compongono PETROLIO (2024), l'opera incompiuta di Pier Paolo Pasolini. In dialogo con lo spazio, le installazioni prendono vita tra i visitatori manifestandosi come apparizioni semantiche, incontri vissuti come rivelazioni o, meglio ancora, come colpi di martello che in METAL PANIC si materializzano nelle parole di otto MARTELLATE (1990), dove la grafia dell'artista vibra maestosa nella luminescenza dei neon, tessendo un intreccio di pieni e vuoti tra giocose affinità e profonde riflessioni interiori. Componimenti che si collocano tra la tensione immediata dei Sette Savi (1981) di Fausto Melotti, collocati nel giardino del Padiglione, e l'installazione performativa di BOLIDI (2024).
Nella Project Room del PAC convivono i ricordi più intimi dell'artista attraverso le opere più emblematiche del suo percorso creativo, realizzate prevalentemente negli anni Novanta. Al cartello dismesso e adagiato al suolo di KASALPUSTERLENGO (2015) si contrappone l'insegna d'ingresso alla città di Milano che incombe sospesa sopra gli spettatori, perché sovvertire è seducente. Mentre la Madonnina continua a celarci il volto in attesa di ritrovare la sua collocazione, Maloberti sovverte gli ordini costituiti, così che anche il firmamento possa finalmente riconoscersi nel turbamento del suo nome ora correttamente orientato. Per tutta la durata dell'esposizione, ogni fine settimana verrà presentata al pubblico la performance LA SUGGERITRICE (2024) con il coinvolgimento diretto dei visitatori. Nel weekend conclusivo della rassegna, invece, andrà in scena la performance BACIAMANO che ved INFORMAZIONI PAC-PADIGLIONE D'ARTE CONTEMPORANEA Tel +39 02 88446359 www.pacmilano.it
c.mostre@comune.milano.it
ORARI: martedì - domenica ore 10-19:30
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