Il prosciutto Crudo di Parma |
Il termine prosciutto, deriva dal latino e significa letteralmente asciugato; è infatti la stagionatura lunga e curata che dona al prodotto le proprie caratteristiche uniche. La zona di produzione del Prosciutto di Parma è quella che meglio può garantire le condizione climatiche perfette per la stagionatura così da poter ricevere il riconoscimento internazionale di D.O.P. (Denominazione d'Origine Protetta). Al fine di tutelare la qualità del prodotto, nacque, quasi quarant'anni fa, il Consorzio del Prosciutto di Parma, così da salvaguardare le caratteristiche ed i metodi di lavorazione. I maiali le cui cosce daranno il prosciutto vengono allevati e nutriti con criteri molto rigidi in 11 regioni del centro-nord Italia: il prosciutto di Parma è per definizione privo di coloranti e conservanti, si può definire "dolce" perché la quantità di sale utilizzata per la salatura delle cosce è quella minima indispensabile e non viene aumentata per accelerare i tempi di stagionatura. E' infatti il tempo, insieme alle abili mani dei maestri prosciuttai, a garantire la bontà del prosciutto: dopo 12 mesi di stagionatura in ambiente con il perfetto microclima, la coscia viene sottoposta al test della "spillatura" e solo i prosciutti che superano questo test verranno marchiati con la Corona Ducale a 5 punte, simbolo del Consorzio. Notevoli sono le caratteristiche nutrizionali del Prosciutto di Parma: privato del grasso visibile, a parità di peso, apporta una quantità di lipidi inferiore alla carne di bovino ed al petto di tacchino; essendo un prodotto totalmente naturale è adatto all'alimentazione anche dei più piccini, anche perché grazie alla stagionatura le sue proteine divengono più digeribili. Come assaporare al meglio il suo gusto? Lo si può abbinare a pane tostato e leggermente imburrato, al melone, ai fichi o anche a frutti esotici; è utilizzato nella preparazione di numerosi piatti, tradizionali e non. Si accompagna perfettamente con vini bianchi o rossi e, anche se un Lambrusco fruttato, una Malvasia secca o una Fortana dolce dei colli parmensi e piacentini sono i suoi compagni ideali, è abbinabile con successo a moltissimi vini regionali e, perché no, anche ad un calice di Champagne. |
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