Francesco II Sforza concede la città di Monza allo spagnolo Antonio de Leyva e ai suoi discendenti (cui apparteneva la celebre Monaca di Monza di manzoniana memoria). Il "sieglo d'oro" degli spagnoli si tradusse per Monza in una grave pestilenza che decimò la popolazione.
Il fiume Lambro venne utilizzato per i primi insediamenti industriali: le pale dei mulini azionate dall'acqua favorirono il sorgere di lanifici e setifici, che raggiunsero presto il primato produttivo, mantenuto per due secoli. Gli spagnoli tennero Monza sino al 1648, cedendola poi per 30.000 ducati d'oro al banchiere milanese Giovan Battista Durini, che inaugurò un periodo di rinascita economica e culturale fino al 1796.
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