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Il Duomo di Siracusa, edificato nella parte più alta di Ortigia, sorge sui resti dell'antico tempio dorico dedicato ad Athena, fatto costruire nel V° secolo a.c. dal tiranno Gelone. Dell'antico tempio, che contava 14 colonne laterali e 6 frontali, sono ancora visibili alcune colonne del peristilio e parte dello stilobate. Alcuni preziosi reperti del tempio sono custoditi nel Museo archeologico regionale "Paolo Orsi". Diverse sono state le trasformazioni del tempio durante i secoli ed i primi cambiamenti, di cui si ha notizia, avvennero nel VII° secolo d.c., quando il vescovo Zosimo lo trasformò in basilica cristiana dedicata alla natività di Maria. Le colonne del peristilio vennero chiuse con una cinta muraria e vennero aperti in ciascun lato della cella degli archi in modo da ottenere una basilica a 3 navate con un nuovo orientamento. Depredato dei suoi arredi sacri dagli Arabi, il Duomo subì, in epoca normanna, ulteriori trasformazioni con l'innalzamento dei muri della navata centrale e l'apertura di finestre nei muri perimetrali. Durante tale periodo il tempio raggiunse il massimo fulgore e le absidi vennero ricoperte di mosaici. In seguito al terremoto del 1693 la Cattedrale subì profonde trasformazioni: vennero distrutte le absidi laterali, venne costruito il presbiterio al posto dell'abside centrale e la Cappella del Crocifisso (abbattendo una parte delle colonne doriche), al posto dell'abside meridionale. Ma tra le opere più significative che determinano l'attuale assetto del Duomo vi è la ricostruzione della facciata. La facciata barocca, interamente distrutta dal terremoto, venne ricostruita tra il 1728 ed il 1753 su disegno dell'architetto trapanese Andrea Palma.
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