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I grandi comaschi nella storia | |||||
Pochi forse sanno che Alessandro Volta è un comasco e che la prima pila del mondo è conservata a Como nel museo a lui dedicato. Ma non è solo la scienza a ringraziare il territorio di Como, anche personaggi del mondo dell'arte, dello sport. |
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SCIENZAPlinio il Vecchio (23-79 d.C.) Ufficiale di cavalleria, avvocato, consigliere dell’imperatore Vespasiano, ammiraglio.Autore della Naturalis Historia, un’opera monumentale in 37 libri, che rappresenta la raccolta più completa della conoscenza scientifica antica. Al tempo della celebre eruzione del Vesuvio del 79 d.C. (quella che distrusse Pompei) si trovava al comando della flotta del Miseno (Campania) e accorse con le sue navi in aiuto delle popolazioni in fuga. La curiosità scientifica e il senso del dovere gli furono fatali: si spinse troppo vicino al vulcano e morì soffocato dai fumi. Sulla facciata del Duomo di Como , in due splendide edicole, si possono ammirare le statue dei due Plinii, quale segno di riconoscenza della cittadinanza comasca . Alessandro Volta (1747-1827). E’ sicuramente tra i comaschi più illustri, inventore della pila, scopritore del gas metano. In suo onore si chiama ‘volt’ l’unità di misura della tensione elettrica. A lui Como ha dedicato una via, una piazza con la sua statua, il liceo classico della città, un Centro di studi scientifici ed un museo, il Tempio Voltiano, in stile neoclassico, che conserva testimonianze delle sue invenzioni. STORIAPlinio il Giovane (61-113 d.C.) Nipote e figlio adottivo di Plinio il Vecchio, fu anch’egli avvocato e magistrato, oltre che scrittore. La sua opera principale è un corposo Epistolario in 10 libri, costituito per lo più da lettere private ad amici e letterati, che traccia un quadro molto ricco della vita del tempo e contiene anche pagine dedicate al lago e alle sue bellezze. Si dice che Plinio il Giovane possedesse ben due ville sul Lago di Como, una a Bellagio, alta sul promontorio, riservata allo studio e alla riflessione (probabilmente dove oggi troviamo Villa Serbelloni - Fondazione Rockefeller), l’altra a Lenno, in riva al lago, dedicata alle attività della caccia e della pesca (probabilmente l’attuale Villa del Balbianello). Fu governatore in Bitinia (l’attuale Turchia), dove probabilmente morì. Paolo Giovio (1483-1552), vescovo, autore delle Historiae sui temporis in 45 libri, in cui trattò degli avvenimenti mondiali tra la discesa di Carlo VIII (1494) e la pace di Crepy (1554). Benedetto Giovio (1471-1545), una vita dedicata agli studi di archeologia, linguistica e storia. Autore di una storia di Como dalle origini al 1532 (Historia Patria). Maestro di Tolomeo Gallio. Cesare Cantù (1804-1895), fu amico di Alessandro Manzoni e di Cesare Balbo. Insegnante e deputato, fondò l’Archivio Storico Lombardo e fu il primo presidente della Società Storica Lombarda (1874), nonchè autore di una Storia della città e della diocesi di Como (1829-1831).
ARTEDal punto di vista architettonico, lo stile che più caratterizza i monumenti del territorio lariano è senza dubbio lo stile romanico. Sviluppatosi attorno all’anno mille in diverse parti d’Europa, nella zona comasca elaborò caratteri propri ed ebbe notevole diffusione soprattutto grazie alla scuola dei Maestri Comacini che divenne portavoce di questo nuovo modo di costruire. Il romanico di queste zone ha come protagonista la pietra e come caratteristiche principali la semplicità e la purezza delle decorazioni, prediligendo l’architettura alla scultura. Le chiese di Como: S. Abbondio, S. Fedele e S. Carpoforo e gli edifici civili come Porta Torre, sono dei veri e propri capolavori di questo stile. Anche in Brianza si conservano alcuni dei migliori complessi architettonici ed edifici battesimali medievali. Architetti, artigiani , scultori e decoratori, i Maestri Comacini lavorarono molto anche fuori dai loro luoghi d’origine (Lanfranco realizza il Duomo di Modena). La zona della val d’Intelvi sviluppò una propria scuola, quella dei Maestri Intelvesi, abili lapicidi, stuccatori, pittori, marmisti e capomastri di cui fa parte Benedetto Antelami (1150-1230), architetto e scultore, autore del progetto architettonico e delle sculture del Battistero di Parma. Anche il Duomo di Milano ha un debito di riconoscenza verso Como: a Orsenigo (10 km. da Como) è nato infatti Simone da Orsenigo, il primo architetto del duomo di Milano (iniziato nel 1186). Nasce a Puria in Valsolda Pellegrino Tibaldi (1527-1596) detto anche Pellegrino dei Pellegrini, pittore e architetto che ha lasciato il suo segno non solo in Italia, ma anche in Spagna dove Filippo II lo chiama per completare le decorazioni dell’Escorial. Dopo aver vissuto e lavorato a Bologna, a Roma (in Vaticano e a Castel Sant’Angelo) e nelle Marche (Villa Ferretti e la Loggia dei Mercanti ad Ancona), nel 1567 è nominato architetto della città di Milano dal Cardinale Carlo Borromeo. Lavora in Duomo, disegna il Battistero, progetta le chiese di San Fedele, San Sebastiano e San Gregorio al Lazzaretto. Fuori Milano progetta il rifacimento del Santuario di Caravaggio, la facciata del santuario di Saronno, San Gaudenzio a Novara, il Collegio Borromeo a Pavia... In provincia di Como gli sono attribuiti Palazzo Natta (a Como), il Balbiano a Pieve d’Isola e il progetto di Palazzo Gallio a Gravedona. La sua pittura è conosciuta per la plasticità delle figure (per influenza michelangiolesca) e per la complessità delle prospettive. Non direttamente artista, ma grande estimatore e committente di due ville tra le più belle del Lario fu il cardinale Tolomeo Gallio (1527-1607), a cui si devono le splendide realizzazioni del “Garovo” di Cernobbio, ora Villa D’Este (1569), e di Palazzo Gallio di Gravedona (1583), ora sede della Comunità Montana Alto Lario Occidentale.
TRA OTTOCENTO E NOVECENTO Cultura - PoliticaNasce a Canzo Filippo Turati (1857-1932). Fondatore, insieme ad Anna Kulishov, della rivista “Critica Sociale”, fu l’ispiratore del Congresso di Genova del 1892, in cui nacque il Partito dei Lavoratori Italiani che nel 1893 diventò il Partito Socialista Italiano. Costretto all’esilio dal fascismo, morì a Parigi nel 1932. ArchitettiAntonio Sant’Elia, nato a Como nel 1888 e morto a soli 28 anni nella Grande Guerra, autore nel 1914 del Manifesto dell’architettura futurista. Considerato l'esponente più rappresentativo dell'architettura futurista, le proiezioni megalopolitane di Sant'Elia rimangono fino a tutti gli anni '30 un punto di riferimento ideale costante nella scena dell'architettura moderna e d'avanguardia italiana. PittoriMario Radice (1898-1987), pittore razionalista, collabora con Terragni realizzando le decorazioni interne della “Casa del Fascio” (oggi sede della Guardia di Finanza). Con Cesare Cattaneo progetta la fontana che si trova all’ingresso della città (piazza Camerlata) e che nel 1936 era stata presentata alla Triennale di Milano. Esponente dell’avanguardia artistica italiana, nel 1946 aderisce al movimento di “arte concreta”. ScultoriFrancesco Somaini, (Lomazzo 1926- Como 2005) fu uno dei protagonisti della corrente informale italiana. Nel 1959 ha vinto il primo premio per la scultura alla Biennale di San Paolo del Brasile. Rifiutando la modellazione manuale egli ha elaborato tra il '62 e il '64 una tecnica nuova consistente nell'aggredire i modelli di cera e di gesso o di creta con getti di aria compressa e quindi di sabbia, sì da imprimere alla materia una vitalità prorompente. ScrittoriMassimo Bontempelli (1878-1960), uno dei personaggi di riferimento più importanti nella letteratura tra le due guerre. Nel 1926 fonda la rivista ‘900 (che verrà pubblicata fino al 1929) e dà inizio al movimento novecentista che riafferma il valore del “realismo magico”, cioè dell’immaginazione e dell’intelligenza capaci di dominare la realtà. E’ autore di commedie, romanzi e racconti. Muore a Roma.
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