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Itinerari nella provincia di Como | |||||
Visitare la provincia di Como significa soprattutto aver voglia di scoprire cose insolite, di approfondire interessi particolari, di guardare il paesaggio e l’ambiente con l’occhio di chi non si accontenta dei luoghi comuni e delle ovvietà. |
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Il territorio del comasco offre molto in poco spazio, e soprattutto molte cose, diverse fra loro, che quasi si toccano. Gli itinerari si intersecano e offrono di volta in volta spunti differenti a seconda del punto di vista, o anche solo del mezzo di trasporto. I LUOGHI DI ALESSANDRO VOLTAAlessandro Volta (1747-1827), inventore della pila, è il comasco più conosciuto al mondo. Anche se fu spesso all’estero, Volta rimase sempre un comasco molto coinvolto nella vita della propria città, a livello civile, politico e sociale. Nella sua vita ebbe i più alti riconoscimenti: nel 1801, una medaglia d’oro e una rendita conferitagli a Parigi da Napoleone che successivamente gli conferì anche la Legion d’Onore, le insegne dell’Ordine della Corona di Ferro, lo nominò senatore del regno d’Italia e gli attribuì il titolo di Conte. Caduto Napoleone, l’imperatore Francesco I lo nominò preside della facoltà di fisica e di matematica dell’Università di Pavia. Alessandro Volta è sepolto nel cimitero di Camnago. Albert Einstein un giorno disse: la pila è la base fondamentale di tutte le invenzioni moderne. La città di Como, i suoi dintorni e tutta la zona del lago conservano molte testimonianze e tracce della vita del grande scienziato, dalla chiesa dove fu battezzato (San Donnino) ai prototipi della pila e delle sue altre invenzioni (TempioVoltiano). Per chi lo desidera è possibile passare anche un intero week-end visitando i luoghi dove ha vissuto e il museo con le sue invenzioni e i suoi studi. Un itinerario alla scoperta delle tracce di un grande uomo, in luoghi paesaggisticamente incantevoli. Il Tempio Voltiano si trova sulle rive del lago. Brunate, dove Volta ha passato gli anni della sua infanzia, domina il lago da una collina alle spalle della città. Da qui una breve passeggiata permette inoltre di raggiungere la località di San Maurizio dove, nel 1927, centenario della morte del famoso scienziato, è stato costruito il Faro Voltiano. A Como: La Chiesa di San Donnino, in cui Alessandro Volta fu battezzato, si trova nella piazza omonima lungo Via Diaz su cui si affaccia anche Palazzo Volpi, sede delle Civiche Raccolte d’Arte (ex-Pinacoteca). Nella chiesa si possono ammirare affreschi e stucchi del ‘600. Una lapide all’entrata ricorda il battesimo di Volta. La Torre Gattoni, all’angolo tra Viale Cattaneo e Viale Varese, è una massiccia torre pentagonale e fa parte della cinta muraria della vecchia Como. Si chiamava Torre di Porta Nuova e cambiò nome quando diventò proprietà della famiglia Gattoni (1784). E’ qui che Alessandro Volta impiantò un primo laboratorio grazie all’amicizia con Cesare Gattoni, suo compagno di scuola e appassionato come lui di esperimenti fisici. Il Tempio Voltiano è il museo dedicato alle scoperte e alla vita di Alessandro Volta. Contiene la prima pila, le sue evoluzioni successive, e le altre invenzioni di Volta (elettroforo, condensatore, audiometro). Nella galleria del loggiato sono conservati oggetti personali, medaglie, documenti, libri, ritratti che appartenevano a Volta e altri documenti sulla sua vita e sulla sua opera scientifica. Il Tempio Voltiano è stato costruito nel 1927, al primo centenario della morte di Volta, su disegno di Federico Frigerio. Ha la struttura di un tempio neoclassico a pianta quadrata.Fino a qualche anno fa era possibile vedere una riproduzione di questo monumento sul retro delle banconote italiane da 10.000 lire, dedicate ad Alessandro Volta (il ritratto di Volta e la sua pila comparivano sul fronte). Il Tempio Voltiano sorge in fondo a Viale Marconi, proprio sulla riva del lago. La sua posizione è incantevole per ammirare il panorama circostante e la città di Como. Altri luoghi in città che ricordano Alessandro Volta: Casa natale - Via Alessandro Volta 62. La struttura della casa è però stata modificata nell’800 incorporando diversi fabbricati. La via è interessante per la presenza di numerosi palazzi sette-ottocenteschi. Liceo Ginnasio Volta - Via Cesare Cantù - Il liceo fu costruito nel 1809 su un monastero del ‘200 dedicato a Santa Cecilia. Nel complesso resta inserita la Chiesa di Santa Cecilia, rifatta nel ‘500 e decorata nel corso del ‘600 da affreschi e stucchi. Un busto nell’atrio ricorda Alessandro Volta che vi insegnò. Monumento a Volta - Piazza Volta - Il monumento, scolpito da Pompeo Marchesi (1838) su un basamento neoclassico di Francesco Durelli, è al centro della piazza. Da notare anche la bella facciata settecentesca del numero 56, di proprietà dei marchesi Rovelli che qui accolsero Garibaldi la notte del 27 maggio 1879 dopo la battaglia di San Fermo. Nella stessa piazza si affaccia anche l’Albergo Posta, costruito nel 1931 su progetto di Giuseppe Terragni.
GLI ETRUSCHIChi l’avrebbe mai detto? Sulle colline attorno alla città di Como, dove si insediarono i primi “comensi”, sono stati rinvenuti reperti etruschi. Attraverso scambi commerciali la cultura etrusca si addentrò nella regione lasciando tracce significative e preziosi oggetti ora conservati nel museo civico di Como. Oggi questa zona fa parte dell’area protetta denominata “Parco della Spina Verde”.
ANCORA ARCHEOLOGIA: LA VIA REGINA La via Regina, chiamata così in memoria della Regina Teodolinda, collegava già in epoca romana Como con le alpi Retiche costeggiando la sponda occidentale del lago ad una quota di circa 100 m. e tagliando linearmente molte delle anse della costa.Il tratto più interessante e meglio conservato si snoda per circa 60 km. da Como a Sorico, anche se spesso il tracciato è interrotto da nuove strade. Per gli appassionati è un museo a cielo aperto. E per di più panoramico.
NATURA, NATURA !A piedi, in mountain bike, in auto, la provincia di Como offre itinerari paesaggistici vari e inusuali, strade di alta montagna o percorsi di collina, natura selvaggia o giardini curatissimi, famosi per le loro fioriture: c’è solo l’imbarazzo della scelta. In particolare la zona costiera del centro lago è la più ricca di giardini, mentre tutta zona dell’alto lago offre ambienti selvaggi e incontaminati, ricchi di fauna. Gambe in spalla Il perimetro del lago è tutto un’escursione. Sentieri di diversa difficoltà, in generale ben tenuti e ben segnalati, disegnano un reticolo di gite, per lo più in luoghi dal panorama mozzafiato. Si può sconfinare in Svizzera e programmare trekking anche impegnativi appoggiandosi ai diversi rifugi.La Via dei Monti Lariani e l’Alta Via del Lario sono due “classici” per chi ama camminare. La Via dei Monti Lariani (125 km.) si snoda da Cernobbio a Sorico ad una quota media che va dagli 800 ai 1000 metri. Attraversa la Val d’Intelvi, la Val Menaggio e le valli dell’alto lago. Numerosi sono i rifugi che offrono punti di ristoro e i paesini che permettono facili ritorni al lago. L’Alta Via del Lario costeggia in quota il confine svizzero. Molti rifugi offrono possibilità di pernottamento e sono un ottimo punto di partenza per ascensioni. Tra questi il Rifugio Menaggio (1400 m.) sopra Breglia, il Rifugio Sommafiume (1784 m.), il Rifugio Giovio (1710 m.) e il Rifugio S. Jorio nella Valle dell’Albano; la Capanna Como (1791 m.), il rifugio Darengo (1774 m.) e il bivacco Ledù (2246 m.). Più a sud, da Breglia a Dasio, si snoda il Sentiero delle 4 Valli (50 km.), così chiamato perché attraversa la Val Senagra, la Val Cavargna, la Val Rezzo e la Val Solda. Un percorso conosciuto per la bellezza del panorama, ma anche perché era il sentiero praticato dai contrabbandieri nei loro scambi con la Svizzera. Il sentiero termina infatti a S. Mamete, uno degli ultimi paesi in territorio italiano. La quota media è di 1.000 m. Il punto più alto è in Val Cavargna (Monte Coloné, 1400 m.). Seguendo la Dorsale del Triangolo Lariano, in due giorni si può arrivare da Brunate (sopra Como) a Bellagio passando per la conca verde di Pian del Tivano (980 m.) dove è possibile anche fare escursioni a cavallo.Altre gite, più semplici o più impegnative, possono essere programmate praticamente da ogni località che si affaccia sul lago. Pedalare! Gli amanti della bici trovano pane per i loro....polpacci, dai facili percorsi brianzoli alle scalate più impegnative. Al Passo Rancio (755 m.) si trova il Santuario della Madonna del Ghisallo, protettrice dei ciclisti. Nell’attiguo Museo del Ciclismo sono esposti trofei e biciclette, da quelle “d’epoca” dei tempi di Binda e Girardengo, Coppi e Bartali fino a quelle dei nostri giorni. Una tappa obbligata, ma anche un’occasione per percorrere una strada panoramica partendo da Erba e arrivando fino a Bellagio. I monti del comasco sono il regno delle mountain bike, con percorsi segnalati e di diverso impegno. Nella Valle dell’Albano i rifugi sono spesso raggiungibili in bicicletta da Dongo o Consiglio di Rumo. E numerose sono le escursioni in mountain bike a partire da Gravedona e Domaso, intorno al Sasso Pelo, nella Valle di Livo e nella Valle di Gera. Chi ama scoprire i laghi minori, può avventurarsi attorno al Lago di Montorfano (riserva naturale) e poi raggiungere il Lago di Alserio e quello di Pusiano (che fanno parte del Parco della Valle del Lambro) e infine il Lago di Annone e quello del Segrino. Sempre in bici, un itinerario particolarmente suggestivo è il percorso che dal parco pineta di Appiano Gentile attraversa i comuni di Beregazzo con Figliaro, Olgiate Comasco, Lurate Caccivio, Montano Lucino, Cavallasca , S. Fermo della Battaglia, fino ad arrivare a Como e quindi, costeggiando il primo bacino del lago, raggiunge Maslianico sul confine con la Svizzera. Un tracciato particolarmente indicato per gli amanti della natura e delle opere d’arte. Tutti a cavallo Nella provincia di Como ci sono più di 30 centri ippici, in riva al lago, in montagna, nelle colline brianzole. Appiano Gentile (a sud di Como), oltre ad essere conosciuto come luogo di “ritiro” sportivo per famose squadre di calcio, è il punto di partenza ideale per passeggiate a cavallo nel Parco della Pineta, una macchia di brughiera che ospita al suo interno solo alcune cascine occupate da aziende agricole. Da Pian del Tivano, sul promontorio di Bellagio, si possono fare escursioni sulle montagne vicine. In Val d’Intelvi numerosi itinerari sono percorribili sia a piedi che a cavallo. Nel territorio del Lago di Como troviamo diverse grotte molto interessanti e suggestive, per diversi livelli di esperienza. Le più famose sono: il Buco del Piombo, vicino ad Erba, percorribile nella prima parte anche da non speleologi, e le grotte di Rescia a Claino con Osteno (sul Lago Ceresio). Ma ricco di grotte è anche il territorio chiamato “triangolo lariano”. Comprende il promontorio di Bellagio e arriva a sud fino alle colline brianzole. I nomi dei paesi sono spessi derivati dal celtico. Qui è possibile esplorare diverse cavità naturali riservate però agli speleologi esperti.
IN BATTELLO SUL LAGO DORATOTutti i percorsi in battello mostrano il lato più romantico del lago e dei suoi paesi e offrono una prospettiva unica sulle ville d’epoca con i loro pontili e i parchi secolari che scendono fino in riva al lago. Danno un’emozione intensa e un gusto alle vacanze che ricorda i Grand Tour dei giovani nobili d’altri tempi. I battelli sono il mezzo di collegamento ideale per raggiungere e visitare i giardini delle ville aperte al pubblico sulle due diverse sponde del lago: Villa Serbelloni e Villa Melzi a Bellagio, Villa Carlotta a Tremezzo, Villa Balbianello a Lenno. L’Isola Comacina, unica isola del Lago di Como, è stata più volte contesa per la sua posizione strategica all’imbocco del ramo che porta a Como. Lunga 600 metri, larga 200, con un perimetro di soli 2 km, l’isola è ricca di tracce della sua storia: resti di mura romane, una torre tardoromana con all’interno un battistero del V secolo, l’oratorio barocco di San Giovanni. L’unico ristorante dell’isola esegue ancora oggi riti propiziatori ad ogni pasto per scongiurare la maledizione che un’antica leggenda vuole far ricadere su chi vi dimora stabilmente. Ville, giardini, parchi, chiese e fortificazioni: PATRIMONI ARTISTICI da scoprire Il secondo, più nascosto e colto, è costituito dall’incredibile concentrazione sul territorio di chiese romaniche, a testimonianza di un medioevo comasco tutt’altro che buio. Il terzo, più evocativo e intrigante, è costituito dalle numerose opere di fortificazione di diversa epoca, con relativi aneddoti e leggende, a memoria di un passato turbolento e avventuroso. Tre patrimoni artistici che propongono il territorio comasco per una scoperta artistica non banale, stimolante e facilmente accessibile. Per noi posteri il sistema delle ville del lago di Como costituisce un concentrato di bellezze paesaggistiche e di testimonianze artistiche unico in Italia e in Europa. La sontuosità degli edifici e dei parchi ci fanno capire come il bacino del Lario, e il Centro Lago in particolare, furono, tra il ‘700 e l’800, una vera Versailles italiana, dove re, imperatori, uomini di arte e di scienza erano ospiti abituali e poi entusiasti sostenitori. Leonardo da Vinci, Ludovico il Moro, il Cardinale Borromeo, Napoleone, Francesco Giuseppe, il Kaiser Guglielmo, Giuseppe Parini, Alessandro Manzoni, Goethe, Stendhal, Flaubert, Listz, sono solo alcuni dei personaggi che hanno dimorato nelle splendide ville lariane. Villa Serbelloni è forse una delle più celebri, con il suo parco gigantesco sul promontorio di Bellagio in cui si snodano 18 Km di viali e sentieri. Si dice che il duca Alessandro, nella seconda metà del ‘700, spese per il suo rifacimento 1.800.000 lire, in un’epoca in cui la paga di un operaio era di 80 centesimi al giorno.Oggi la villa appartiene alla Fondazione Rockefeller che ne ha fatto un centro studi per ospitare personalità i cui progetti vengono considerati particolarmente significativi per lo sviluppo dell’umanità.Sempre a Bellagio si trova la neoclassica Villa Melzi progettata agli inizi dell’’800 da Giocondo Albertolli e il cui parco è stato il primo esempio di giardino all’inglese sul lago. Tra gli splendidi viali si possono ammirare sculture egizie, statue in marmo di scuola canoviana, la cappella della famiglia Melzi ed un romantico tempietto moresco.E’ qui che Stendhal passeggiava lasciandosi andare alla malinconia e che Franz Listz trovò ispirazione per alcune sue celebri sonate (tra cui la Sonata Fantasia dopo la lettura di Dante). Villa Carlotta, a Tremezzo, è sicuramente la più nota di tutte le ville lariane con i suoi 150.000 visitatori all’anno. E’ chiamata così dal nome della duchessa Carlotta di Sassonia-Meiningen che la ebbe in dote. All’interno del museo ospita sculture di Canova, tra cui una copia del celebre Amore e Psiche, dipinti di Appiani, Hayez e Migliara, cassettoni di Maggiolini, arazzi della scuola di Gobelins. Il sontuoso parco è meta di appassionati da tutto il mondo per ammirare la splendida fioritura primaverile di azalee e rododendri di cui si contano oltre 150 varietà. Villa Balbianello, a Lenno, si trova sulla punta di un promontorio boscoso chiamato Dosso di Lavedo. Fu costruita a fine ‘700 dal cardinale Angelo Maria Durini. Nel punto più elevato del terreno si trova la splendida Loggia, vera invenzione architettonica della villa che, costruita parallelamente alla penisola, permette di ammirare i due opposti panorami lacustri della Tremezzina e del bacino verso l’Isola Comacina.Famoso è anche il giardino, caratterizzato dall’uso “plastico” dei rampicanti che sono stati modellati per sottolineare le architetture della villa, i tronchi dei platani e i muri di cinta. La villa, lasciata al FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano) dal celebre alpinista ed esploratore conte Guido Monzino, ospita anche una delle più complete biblioteche dedicate ai viaggi e alle esplorazioni e il museo personale dei cimeli di Guido Monzino tra cui la slitta con cui nel 1971 arrivò al Polo Nord. Villa Olmo, progettata a fine ‘700 in splendido stile neoclassico per il marchese Innocenzo Odescalchi, è a Como. Nelle sue sale, ricche di stucchi e affreschi, sono stati ospitati numerosi personaggi che hanno segnato la storia d’Italia e d’Europa, da Napoleone a Radetzky, al principe di Metternich, a Giuseppe Garibaldi. La villa è oggi di proprietà del Comune di Como che la utilizza per convegni e grandi mostre d’arte come ad esempio quelle dedicate a Mirò, Picasso e Magritte. Ospita inoltre il “Centro Studi A.Volta”. Il giardino che la circonda è sempre aperto al pubblico. Villa Pizzo, sulla via Regina tra Cernobbio e Moltrasio, è famosa soprattutto per il suo parco a scaglioni che fu sistemato durante la peste del ‘600 dai numerosi cittadini comaschi che la famiglia Muggiasca, proprietaria della villa, ospitò per preservarli dall’epidemia. Numerose le piante esotiche, particolarmente preziosi i roseti. Un giro in battello è l’ideale per godere al meglio la scenografia della villa e della grande darsena con terrazza.
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