Museo delle statue-stele
Ubicato nel Castello del Piagnaro di Pontremoli raccoglie numerosi menhir originali ed altri in calco. Rappresentazioni umane, maschili e femminili, scolpite nella pietra in epoche risalenti all'Eneolitico (III millennio a.C.) ai secoli che precedettero la romanizzazione (II sec. a.C.); pietre tombali e fors'anche oggetti di culto dall'aspetto omogeneo e tuttavia caratterizzate da elementi diversi (armi, amuleti, ecc.). Una raccolta molto interessante e ben ordinata di cui fanno parte anche incisioni rupestri e carte relative ai ritrovamenti delle stele antropomorfe in altri luoghi d'Italia e d'Europa. Sui mutamenti e l'evoluzione delle armi: dai pugnali, ai giavellotti alle asce per gli uomini, dai contorni più disegnati (seni e rotondità della figura) per le donne, gli studiosi hanno basato le loro attribuzioni.
Museo Etnografico della Lunigiana
Un lavoro di recupero molto intenso e proficuo iniziato negli anni '70 ha consentito di mettere insieme un buon numero di oggetti della vita quotidiana della civiltà contadina: attrezzi, strumenti, suppellettili domestiche, indumenti ordinati in dieci sezioni e corredate di schede ed immagini d'epoca che propongono le attività di base della civiltà contadina.
La casa dunque con al centro la cucina (spazio dedicato all'alimentazione nel tempo) ma anche tutte le attività che fra le mura domestiche od attigue vi si tenevano: la lavorazione delle castagne (dalla raccolta all'essicazione, la pulitura e la macinazione), la lavorazione della canapa, la tessitura.
Poi il ciclo della vite e del vino, l'allevamento, la preparazione dei formaggi. Circa quattromila i pezzi raccolti nel museo: taluni, senza le chiare didascalie, veri e propri oggetti misteriosi per una società cresciuta in fretta e culturalmente lontanissima. Alcune sale ospitano una attrezzatissima bottega di falegname con strumenti originali ed altri strumenti per il lavoro agricolo. Particolarmente interessante la parte del museo dedicato alle credenze religiose ed alle superstizioni. Affascinante il luogo ove tutto è stato ordinato: un edificio lambito dal torrente Bagnone, dove, nella parte inferiore, sono ancora funzionanti mulini e frantoi.
Museo di storia naturale della Lunigiana
Con criterio ecologico vi sono ricostruiti gli ambienti naturali più significativi della Lunigiana: la macchia mediterranea, il bosco ceduo, il castagneto, l'ambiente coltivato in pianura, in collina e in montagna, le faggete, le praterie montane e le grotte, gli ambienti agresti, fluviali e lacustri, le caratteristiche forestali.
Museo del territorio dell'alta Valle Aulella
Un museo che, attraverso gli oggetti rinvenuti in molti decenni di scavi, ricostruisce, sala per sala, la storia dell'insediamento umano in Lunigiana orientale e nell'alta valle Aulella in particolare. La preistoria di Equi, le statue stele, i liguri apuani, la romanizzazione, il medioevo, le pievi, i castelli e, infine, la vita contadina in forma didattica: ecco il museo del territorio dell'alta valle Aulella.
Antico Mulino di Arlia
Il vecchio mulino ad acqua a tre macine con rotori orizzontali, è stato recuperato e reso nuovamente funzionante dalla Comunità Montana della Lunigiana; lo si può visitare unitamente ad una mostra sui mulini e vederlo all'opera nella tradizionale macinatura delle castagne e dei cereali. In Lunigiana si trovano altri mulini ad acqua e macine in pietra attività, come a Filattiera e Signano di Fivizzano, dove si possono acquistare ottime e genuine farine.
Le grotte ed il museo di Equi Terme
Nello scenario di questo paesino del Pizzo d'Uccello, i aprono la Buca e le grotte di Equi: un esteso complesso formato nei millenni dall'erosione dell'acqua ha formato cavità, cunicoli, sale, stalattiti e stalagmiti di grande suggestione. Di fronte alla Buca è appena nato un museo che permette un tuffo nel passato più antico del territorio delle Alpi Apuane e della Lunigiana. Un percorso essenzialmente didattico che presenta la storia della natura dei luoghi e della presenza umana a Equi. Non vetrine ricolme di oggetti, non interminabili pannelli ma l'orso, l'uomo, l'ambiente, la vita ricostruiti con attenzione scientifica e volontà didattica.
Raccolta di oggetti religiosi e della civiltà contadina di Lunignana
Questa importante raccolta di oggetti e attrezzi della civiltà contadina della alta Val di Caprio, in Appennino, è ospitata nelle ex stalle della canonica. Intitolata a Mario Nadotti, è oggi valorizzata e visitabile, grazie alla pazienza degli attivi abitanti di Lusignana ed al lavoro dei volontari di Legambiente, che stanno restaurando tutti i pezzi conservati. E' visitabile su prenotazione e agli inizi di agosto in occasione della genuina festa paesana.
Orto botanico e foresteria dei Frignoli
In un vero e proprio parco naturale ricavato dall'ex vivaio forestale a 900mt, centinaia di specie botaniche e arboree, oltre alle erbe di campo usate localmente in cucina sono raccolti in ricostruzioni ambientali tipiche del Parco nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano e del Parco Regionale delle Alpi Apuane. E' presente anche un vivaio sperimentale della trota autoctona dell'Appennino. al Frignoli esiste una foresteria per soggiorni didattici e naturalistici.
Centro di documentazione Alessandro Malaspina
Presso la torre medievale, nel palazzo Malaspina, una mostra documentaria e grafica illustra le rotte e le imprese di Alessandro Malaspina (1754-1810), grande navigatore lunigianese protagonista di un viaggio intorno al mondo e autore di importanti scoperte scientifiche. Il Centro conserva l'archivio domestico dei Malaspina di Mulazzo ed una biblioteca che raccoglie tutta la bibliografia mondiale sulle imprese di Alessandro.
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