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Pontremoli, Fivizzano e Aulla | |||||
Antichi ed eleganti centri cittadini, tre gioielli ricchi di storia ed arte nel cuore della Lunigiana .... |
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Pontremoli Da allora Pontremoli fu contesa da signori e regnanti interessati al controllo delle strade: si alternarono i Fieschi, Castruccio, gli Scaligeri, gli Sforza, i re di Francia e di Spagna, fino all'affermarsi di Firenze e, nell'Ottocento, del Ducato di Parma. Pontremoli è oggi un prezioso scrigno di memorie artistiche e monumentali: attraversare i suoi ponti medievali, percorrere il lastricato delle sue vie, è come sfogliare un libro di storia dell'arte. Nella rocca del Piagnaro, grande castello medievale, le statue stele scolpite nell'arenaria raccontano i primordi dell'arte megalitica: i guerrieri e le potenti donne raffigurati con tratti stilizzati che incantarono il grande Henry Moore, mantengono intatto il mistero della loro funzione, disseminati com'erano sulle strade di Lunigiana. Sotto il borgo medievale piazze, divise dalla torre di Cacciaguerra, sembrano conservare il ricordo delle due fazioni: guelfa la piazza del duomo, con il vescovado; ghibellina la sottostante piazza della Repubblica, con il Comune, il Tribunale, i grandi palazzi dei Pavesi e dei Bocconi. La cattedrale, costruita su disegno di Alessandro Capra (1636-1687) come voto per una scampata pestilenza, conserva affreschi di Francesco Natali (XVIII sec.) ed importanti tele del Bottani, del Subleyras, del Tempesti. Preziosa l'immagine della Madonna del Popolo, vestita alla maniera della Madonna di Loreto, e che nasconde una splendida scultura del XIV secolo con la Vergine assisa in trono e il bambino sulle ginocchia. I palazzi della nobiltà pontremolese testimoniano le fortune mercantili, hanno facciate riccamente ornate di portali e finestre, cortili con colonne e statue, imponenti scalinate, saloni e stanze affrescati in quella grande stagione dei due secoli di pittura barocca pontremolese che vide all'opera maestri quali i Natali, il Contestabili, il Galeotti. La chiesa di San Francesco si presenta con l'elegante portico settecentesco del Natali e conserva un bellissimo bassorilievo in marmo raffigurante la Vergine con Bambino, opera di Agostino di Duccio (XV sec). Accanto al settecentesco Teatro della Rosa e alla fortezza di Castelnuovo, la chiesa di Nostra Donna, su disegno di G.B. Natali, è un capolavoro di architettura e pittura del barocco pontremolese. Fivizzano La grande piazza medicea, con la fontana donata da Cosimo III nel 1862, è ancora oggi il centro della vita fivizzanese, con la chiesa prepositurale restaurata dopo le ingiurie del terremoto del 1920, gli eleganti palazzi, la sede della cinquecentesca letteraria Accademia degli Imperfetti, che ricorda l'intensa vita culturale di Fivizzano. Il palazzo Fantoni viene oggi recuperato da un fivizzanese illustre: il medico e scrittore Loris Jacopo Bononi. Ospita il Museo della Stampa, per ricordare che Fivizzano è stata una delle capitali di quell'arte. Qui Jacopo da Fivizzano aprì una delle prime stamperie d'Italia, qui fu ideata e utilizzata la prima macchina da scrivere, qui visse il poeta arcade Labindo che riposa in un elegante tempietto eretto nei pressi del municipio. Da visitare il complesso degli Agostiniani, sede ora della Biblioteca Civica, la raccolta di importanti opere d'arte provenienti dalle chiese di Fivizzano, l'ostello e - sull'esterno - il monumento in bronzo che ricorda l'origine fivizzanese della madre di Niccolò V, il grande papa fondatore della biblioteca vaticana. Un Papa che mai dimenticò le sue origini e che volle donare a Fivizzano il prezioso parato che Siena gli mandò in dono nel 1450 in occasione della santificazione di San Bernardino e che i fivizzanesi vendettero nel 1937 al Museo del Bargello di Firenze. Aulla
Il resto del borgo di Aulla, subito lo scempio dei bombardamenti, ha salvato soltanto il palazzo Centurione, costruito sulla porta quattrocentesca, la fontana ottocentesca di piazza Cavour, un tratto delle antiche mura di Vico della Dovana, una torretta verso l'Aulella. Così, oltre all'abbazia, il monumento più insigne di Aulla è la severa e poderosa fortezza della Brunella, la più forte macchina da guerra costruita in Lunigiana dopo l'invenzione delle artiglierie. In abbandono dagli inizi dell'Ottocento essa fu acquistata dal console inglese a Genova che, nel 1875, ne avviò i restauri. Agli inizi del '900 divenuta proprietà di Lina Waterfield, giornalista e scrittrice inglese, fu trasformata in una romantica residenza con parco e giardino pensile. Vi trovarono ospitalità fra gli altri scrittori, politici e letterati, Lawrence, Salvemini, Berenson e Russell. Testi ed immagini pubblicati per gentile concessione dell'Agenzia per il Turismo di Massa-Carrara | |
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