L'interno della Cattedrale di Cremona
La navata minore di destra ed il transetto sud
Anche gli altari della navata minore di destra furono ornati nel secolo XVII da nuove ancone realizzate su progetto dei Natali e così nel primo altare una loro monumentale ancona marmorea (1680) incornicia la tavola del Pordenone che raffigura la Madonna con il Bambino ed i SS. Filippo e Giacomo con l'offerente il canonico Giacomo Schizzi. Anche l'altare che segue ha un'ancona dei Natali, ma in questo caso essa contiene una complessa struttura lignea progettata nel 1692, a imitazione della prospiciente ancona di San Giuseppe del Bertesi, da Alessandro Arrighi che la firmò e datò (1693) su una lesena. La struttura di questo altare è in realtà costituita da due parti distinte: l'affresco bembesco della Madonna con il Bambino detta Madonna della Pace, già collocato sul primo altare di destra, posto in alto e la scena del Miracolo di Sant'Eusebio che resuscita il morto, santo che godeva nel XVII secolo in città di una particolare devozione, che occupa il resto della scena realizzata con un pausato gusto naturalistico. Il terzo ed ultimo altare di questa navata minore è, infine, ornato come il simmetrico altare della navata di sinistra da una pala del 1593 di Luca Cattapane raffigurante la Crocefissione con i SS. Fermo e Girolamo ed il papa Innocenzo I.
Svoltando subito a destra nel braccio del transetto sud si incontra immediatamente la porta d'ingresso della Sagrestia dei Canonici, un bel ambiente che è frutto di un omogeneo intervento settecentesco che lo ha trasformato scenograficamente con la decorazione prospettica del soffitto, opera di Antonio Galli detto il Bibiena (1796), a cui si è aggiunto l'elegante complesso dei mobili in noce realizzati, su progetto di Antonio Arrighi, da Angelo ed Antonio Tiraboschi; in questo ambiente è, poi, murata la Pietra di fondazione del Duomo di cui si è già parlato.
Appena dopo questa sagrestia si incontra l'altare della Visitazione che racchiude, entro un'ancona neoclassica disegnata nel 1798 da Giovanni Manfredini, una bella pala dipinta nel 1583 da Gervasio Gatti. E', invece, opera di Giacomo Bertesi la bella scultura settecentesca intrisa di forte patetismo che si trova collocata sull'altare vicino dedicato al Crocefisso.
Prima di passare ad osservare gli altari del lato opposto meritano attenzione alcune opere mobili erratiche qui collocate come, in controfacciata, i due dipinti a tempera raffiguranti l'Arcangelo Gabriele e l'Annunciazione, attribuiti a Tommaso Aleni (inizi XVI secolo) e in alto, sulla parete di separazione dalla navata maggiore, il grande telero opera di Giulio Campi (1567) con il Trionfo di Mardocheo, già velario dell'organo, ma qui spostato nel 1776.
Interessanti sono anche le opere poste sui due altari di sinistra di questo braccio del transetto visto che il primo altare ha come pala una Annunciazione di G.B. Trotti detto il Malosso (1594), autore anche del Cristo alla colonna della vicina lesena, mentre sul secondo degno di nota è il dipinto di G.A. Borroni con San Benedetto in gloria (1747); a questo altare seguiva in origine l'altare di Sant'Antonio che fu soppresso nel 1844 per creare il nuovo ingresso della sagrestia delle Messe ancor oggi utilizzata. |