In bassa valle Bernezzo invita alla visita della parrocchiale della Madonna del Rosario del XIV-XV secolo con volta affrescata da Hans Clemer con i simboli degli Evangelisti. Nel centro storico medievale del capoluogo – Caraglio – si incontra la chiesa di S. Giovanni: l'impianto è gotico, ma l'aspetto risulta rimaneggiato dall'epoca barocca in poi. Si conservano alcune testimonianze medievali, come lo sfolgorante ciclo pittorico del secondo '400 raffigurante diverse scene tra cui Sant'Orsola e le undicimila Vergini, una bellissima Maddalena che tiene in mano un'ampolla ed un “Cristo de Dolori”. Merita una visita il Convento dei Cappuccini, costruito a partire dal 1697, oggi sede dell'Associazione Culturale Marcovaldo e del Centro di ricerca per le arti visive.
Il Filatoio Rosso, costruito in soli due anni (1676-78) dal noto imprenditore serico Galleani, è organizzato in forme regolari e simmetriche intorno a due cortili interni ed è caratterizzato da torri angolari cilindriche e decorazioni in stucco e in cotto. Il complesso ospitava al suo interno i “fornelletti” per la trattura e i mulini da seta per la torcitura dell'organzino, esportato a Lione e in tutto il Piemonte.
L'edificio, oggetto di recupero e restauro, è oggi adibito ad area espositiva per mostre di arte moderna e contemporanea.
Valgrana, sormontata da ruderi del castello, offre l'Ospizio della Trinità con affreschi dei fratelli Biazaci e, poco oltre il paese, la cappella dei SS. Bernardo e Mauro con pregevoli affreschi quattrocenteschi di Pietro da Saluzzo, autore che ritroviamo anche a Monterosso Grana nella cappella di S. Sebastiano. Da qui si apre la valle laterale che conduce a Sancto Lucio di Coumboscuro, dove ha sede il movimento di cultura provenzale con museo etnografico.
A Castelmagno, comune che dà il nome al re dei formaggi D.O.P. D'alpeggio con cui si condiscono i prelibati gnocchi di patate, la valle si apre in tutto il suo fascino alpino.
Le diverse frazioni del paese conducono alla ieratica sagoma del Santuario, eretto ai piedi del monte Tibert, in un luogo un tempo dedicato al culto di Marte. Il santuario è dedicato a San Magno, prode soldato della mitica legione tebea e protettore degli armenti, che subì il martirio in questi luoghi.
La parte più antica dell'edificio è la cappella Allemandi affrescata da Pietro da Saluzzo nel '400.
Testi tratti dalla pubblicazione "Percorsi artistici, storici e religiosi nelle valli e nella pianura della provincia di Cuneo - Tra Arte e Fede" per gentile concessione dell' A.T.L. del Cuneese. Immagini dall'Archivio A.T.L. del Cuneese.
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