Risalendo la valle ci si imbatte nella cosiddetta “riviera antigoriana”, una fascia di villaggi posti su una dolce pendenza e esposti a est: Mozzio, Viceno, Cravegna e Crodo, centro economico della valle, il cui nome è legato alle fonti termali e all'acqua che viene imbottigliata ed esportata in tutto il mondo.
Il paese è noto anche per i giacimenti auriferi, sfruttati fino al 1941. La varietà di minerali (278 specie) di cui è ricco tutto il sottosuolo dell' Ossola (il distretto mineralogico più importante d'Italia) è oggi ben documentata dal Museo di Scienze della Terra, presso il Centro Studi Ginocchi.
A Viceno, 5 km a est di Crodo, è possibile visitare la casa-museo della Montagna, dimora della famiglia contadina dove vengono riprodotti gli spazi abitativi e quelli di lavoro. Proseguendo verso nord si incontra il suggestivo centro di Baceno con la sua parrocchiale romanica di San Gaudenzio, monumento nazionale, posta su di uno sperone roccioso: particolarmente pregevole è il rosone cinquecentesco sulla facciata a capanna.
Salendo da Baceno a Goglio si giunge all'imbocco dell'Alpe Devero (1631 m), splendido parco naturale che consente numerosi itinerari escursionistici e offre agli sportivi suggestive arrampicate su roccia. Salendo da Baceno verso Formazza, si incontra Premia e si entra nel regno del serizzo, pietra di colore scuro che caratterizza tutte le abitazioni e i monumenti della zona. Emergenze naturalistiche di notevole interesse sono, una sorgente di acqua calda termale, recentemente portata alla luce, la cascata del Rio d'Alba (alta 329 metri), il Sasso di Premia, ideale palestra per arrampicatori, gli Orridi di Balmafredda, S. Lucia, Arvera, Balmasurda e Uriezzo.
Quest'ultimo, asciutto e visitabile, costituito da una serie di cavità circolari nella roccia, si estende per 150 metri e si innalza per sedici. Di notevole interesse culturale è il villaggio di Salecchio, antico insediamento walser, ancor oggi difficilmente raggiungibile, che rivive in estate grazie a feste folcloristiche meta di grande pubblico. Entrando nella valle Formazza si accede ad un paesaggio tipico di alta montagna caratterizzato da
grandi boschi, pascoli e laghetti alpini.
L'ambiente umano è fortemente caratterizzato dalla cultura walser: questo popolo, le cui usanze e tradizioni sono codificate nel “Thalbuch”, si insediò in Formazza nel XIII secolo e rimase praticamente isolato fino al 1920 (la valle era raggiungibile solo a piedi o a dorso di mulo).Formazza è il nome collettivo che raccoglie nove frazioni, tutte abitate: Ponte è il centro storico e la stazione sciistica della valle; di interesse è la Casa-Forte, costruita nel 1569, anticamente dimora dell' ammano (capo della comunità) è oggi sede del Museo etnografico che documenta la cultura walser e racconta le origini dello sci in Val Formazza.
L'attrazione principale del paese è la cascata del Toce, conosciuta come il più del salto d'acqua d'Europa, alto 143 metri con un fiocco d'acqua alla base di 60 metri. La cascata è aperta nei mesi estivi, ma le sue acque vengono usate tutto l'anno per la produzione di energia idroelettrica. Il fascino e l'emozione suscitati dalla forza e bellezza dell'acqua in caduta colpirono, già a inizio secolo, visitatori illustri quali Richard Wagner, Gabriele d'Annunzio e la Regina d'Italia Margherita. Oltre la cascata, la strada prosegue fino alla piana di Riale, punto di partenza di piacevoli escursioni a piedi, tra le mete più apprezzate: il lago Kastel, i laghi del Boden, il Passo San Giacomo e la Valrossa. Più impegnative e riservate a trekkers esperti le camminate verso i rifugi ai bordi dei ghiacciai.
Testi ed immagini sono gentilmente concessi dal Distretto Turistico dei Laghi Scrl - corso Italia 18 Stresa (VB) |